Spedizione punitiva con pistola e mitra per debiti di droga: Ferrante resta in carcere

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ALTAVILLA IRPINA- I giudici della X Sezione del Tribunale del Riesame di Napoli hanno confermato la misura cautelare in carcere per la tentata estorsione per debiti di droga (con un vero e proprio raid punitivo armato, quello scattato a Benevento) anche nei confronti di Sabato Ferrante, difeso dall’ avvocato Sabato Graziano annullata invece per carenza di gravi indizi la misura per Gennaro Ferrante, difeso dall’avvocato Sabato Graziano . I giudici della Decima Sezione del Tribunale del Riesame di Napoli hanno accolto l’istanza di annullamento delle misura cautelare per Gennaro Ferrante, per cui la difesa aveva gia’ ottenuto in sede di interrogatorio di garanzia una sostituzione della misura. I magistrati del Tribunale della Liberta ‘ avevano confermato la misura in carcere nei confronti del cinquantunenne Roberto Marino, ritenuto dall’Antimafia uno dei ras della droga tra Irpinia e Sannio. Marino e Ferrante sono coinvolti in un’operazione degli agenti della Squadra Mobile di Benevento e raggiunto da una misura cautelare in carcere chiesta dalla Procura Distrettuale Antimafia di Napoli (a coordinare le indagini il pm Henry Jhon Woodcock e Gabriella Di Lauro) ed emessa dal Gip del Tribunale di Napoli Mariano Sorrentino per concorso in un’associazione a delinquere finalizzata allo spaccio (per cui non era stata emessa misura per Marino) che da Napoli, attraverso Altavilla Irpina, riforniva le piazze di spaccio del beneventano. Sarebbe stato proprio Marino il mandante del raid punitivo scattato il 5 dicembre del 2022 a Benevento. Nella mattinata di quel giorno, sarebbero giunti a Benevento due giovani legati a Marino, Sabato Ferrante (finito in carcere) e Gennaro Ferrante (finito ai domiciliari e scarcerato dal Riesame), avrebbero raggiunto la vittima del raid all’interno della sua abitazione e lo avrebbero colpito, in particolare Sabato Ferrante con il calcio della pistola, procurandogli una lesione refertata di 5 giorni, mentre l’altro ragazzo “vigilava” imbracciando un mitra “Uzi”. Tutto per un debito di droga, cocaina e hashish di 32.500 euro. Per questo motivo sono accusati di tentata estorsione, detenzione di armi e lesioni. Si attende il deposito delle motivazioni dell’ordinanza del Tribunale del Riesame.