Il Governo vicino ai ragazzi e alla Comunità del Maglificio100Quindici Passi, l’ex villa del boss Graziano a Quindici confiscata alla camorra e restituita alla cittadinanza libera, finita ieri nel mirino di ignoti che hanno esploso diversi colpi di fucile verso il portone d’ingresso del fabbricato
Potrebbe essere stata proprio la paura di perdere il potere il movente del gesto intimidatorio commesso la scorsa notte a Quindici, nel Vallo di Lauro, in provincia di Avellino.
Domani infatti, presso la Villa confiscata alle mafie di Quindici è prevista la cerimonia di inaugurazione del Maglificio, alla presenza di don Ciotti di Libera.
In provincia di Avellino è atteso anche il viceministro all’Interno Filippo Bubbico (già presente a Quindici a maggio del 2014 per l’inaugurazione del cantiere del Maglificio) che a Unità.tv ha detto: “Non ce la faranno a intimidire una comunità e i ragazzi impegnati in questa cooperativa”.

“Noi – osserva il viceministro – abbiamo la volontà di affermare la presenza dello Stato, di garantire l’ordine e la sicurezza pubblica e di impegnare ogni risorsa per sconfiggere la criminalità organizzata e tutte le mafie che costituiscono il pericolo maggiore per il Mezzogiorno oltre che per il resto del Paese”.
Il gesto è stato commesso alla vigilia dell’inaugurazione della maglieria artigianale da parte di don Luigi Ciotti: il presidente dall’associazione antimafia sarà infatti lì domani pomeriggio insieme al prefetto di Avellino Carlo Sessa per l’apertura ufficiale del laboratorio. Il progetto di Libera è stato realizzato insieme al Comune di Quindici, Libera, Diocesi di Nola, Energia Sociale e sostenuto da Banca Etica: a lavorare nel maglificio saranno sette persone selezionate attraverso un avviso pubblico e assunte per realizzare maglieria tecnica per le forze dell’ordine.
Un progetto che va difeso e tutelato attraverso “… l’azione quotidiana di contrasto da parte delle forze di polizia e il lavoro della magistratura”, ma anche, sottolinea Bubbico, “attraverso la promozione di una ‘cittadinanza della legalità’. Non chiediamo che i cittadini del Mezzogiorno diventino eroi, chiediamo che esigano il rispetto dei loro diritti”.