Sorece: “Galasso è sceso dalla nave prima di affondare”

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“Un’uscita di scena molto teatrale, degna dei migliori attori: così Giuseppe Galasso ha deciso di abbandonare lo scenario della politica locale. Un atto irresponsabile abbandonare la città di Avellino in questo momento economico e sociale di estrema difficoltà per la nostra area urbana con vicende preoccupanti per la costante perdita di posti di lavoro. Il Sindaco Galasso e la sua giunta non ha alcunché da invidiare al Comandante Schettino della Nave Concordia. – annuncia il presidente della Commissione Bilancio Orazio Sorece – Un mare di debiti, frutto di una manifesta politica clientelare, disattenzioni e distrazioni. Dai canoni di locazione degli alloggi per civile abitazione in minima parte recuperati, alle strutture comunali sportive assegnate gratuitamente a determinate associazioni, amici di turno dell’assessore o del consigliere di maggioranza che costantemente alzavano la voce per essere accontentati, alle centinaia di migliaia di euro di consulenze esterne, alle continue assegnazione dei lavori per somme urgenze, allo stato di completo abbandono in cui versa il patrimonio comunale (vedi Parco Santo Spirito, ex Gil, ecc..) che versano in uno estremo stato di degrado e vergognoso abbandono, lasciati incustoditi e costantemente oggetti di atti vandalici, al mutuo contratto con al Cassa Deposi e Prestiti, per € 700.000,00 per le cabine docce posizionate sul corso Vittorio Emanuele. Basti pensare che per la sola voce canoni alloggi nel periodo 20082011 sono stati accertati ben €. 3.306.582,00 e riscossi solamente €. 1.054.053,00. E che dire dei circa 3.000.000,00 di euro spesi dal Comune per la stabilizzazione dei LSU, che prevedeva un contributo di €. 20.000,00, per ogni LSU stabilizzato dal Comune di Avellino, che dovevano essere erogati dalla Regione Campania per un periodo di tre anni, e che non è stato mai erogato per mera inadempienza perchè sembrerebbe che non è stata mai inoltrata alcuna richiesta dall’Ente Comune. Altra situazione critica e fortemente preoccupante è costituita dai debiti fuori bilancio. L’ammontare di tali somme non è stato a tutt’oggi quantificato con precisione e puntualità stante la lacunosa ed imprecisa ricognizione che gli uffici hanno approntato. Sulla questione non va sottaciuto che le competenti Commissioni Consiliari ed, in particolare, la Commissione Bilancio, hanno ripetutamente chiesto di avere contezza del quadro debitorio dell’Ente, mentre il Sindaco ha assunto e mantenuto nel tempo un contegno sprezzante nei confronti dei preposti Organi Istituzionali di verifica. Una situazione che ha pesato non solo negli equilibri politici del Comune ma soprattutto nelle tasche dei contribuenti che saranno chiamati a saldare un buco di quasi 170 milioni di euro. Cifra che per altro è ancora ufficiosa e al vaglio della Commissione Bilancio che si riunirà per l’ultima volta giovedi 11 ottobre p.v. alle ore 15.30 per la verifica dello stato debitorio che incombe sul Comune di Avellino. Il Sindaco, non essendo più nelle condizioni di condurre un efficace e mirata azione amministrativa rivolta al benessere della cittadinanza ed alla risoluzione delle problematiche che in tutti i settori ormai hanno assunto preoccupanti condizioni di cronicità insostenibili, ha inteso giustificare il suo operato, carente, inadeguato, approssimativo e del tutto inefficiente, con un’ ipocrita scusante dell’ aspirazione a concorrere per un posto in Parlamento, per le prossime politiche. Davanti al quadro complicatissimo, il sindaco Galasso ha fatto bene ha intravedere la scorciatoia di una incognita candidatura per sfuggire allo tsunami che si abbatterà sul Comune di Avellino. Le dimissioni di Galasso è la prova tangibile di un atto sciagurato ma necessario per evitare di affrontare in prima persona il singolare disagio. Una situazione che gli è sfuggita di mano nel tempo ma che è emersa soltanto negli ultimi mesi dopo i rigorosi controlli posti in essere dalle Commissioni Bilancio e Trasparenza. E allora sono emerse tutte le magagne che adesso l’Ente dovrà sanare. Perchè oltre ai debiti già noti se ne sono aggiunti altri che non erano stati affatto inseriti a bilancio. Ma e’ davvero incredibile, come la classe politica sia di maggioranza che di opposizione non abbia reagito, come tutti siano rimasti in silenzio davanti a quello che in Comune stava capitando. Una classe dirigente spesso cinica, vorace e mediocre che ha rappresentato il sublime capolavoro di ipocrisia. Mentre più volte sia in Consiglio, che in Commissione e anche attraverso gli organi di stampa,il Presidente della Commissione Bilancio, l’Avvocato Orazio Sorece aveva lanciato l’allarme inascoltato, relativamente al quadro preoccupante della gestione contabile del Comune di Avellino che rischia concretamente il “dissesto finanziario” e su altre grandi questioni a partire dalle varie vicende legate ad una incomparabile gestione amministrativa. Evidenziando, con forza che il dissesto si riflette, ovviamente, su tutta la comunità locale la cui imposizione tributaria schizzerebbe improvvisamente ai parametri più alti per tutto il periodo che sarà necessario per appianare l’intero debito comunale. Poi che dire della composizione di maggioranza, imposta a tavolino dai vertici politici del PD, senza nessun rispetto della realtà locale e della storia della città di Avellino. I notabili hanno imposto una coalizione di maggioranza innaturale tra persone che non si stimavano e no si stimano. Le dimissioni del Sindaco, sono un atto che era già nelle premesse di tre anni fa, con l’aggravante di oggi del spaventoso e preoccupante accumulo di debiti. Non si governa contro la Città e contro i bisogni popolari. L’Amministrazione Galasso non è stato in grado di dare risposte efficaci ai problemi evidenziati dalla cittadinanza, sia in termini di progettualità così come in termini di gestione tecnica delle soluzioni. Quindi le dimissioni di Galasso sono oramai la prova di un palese e singolare fallimento”.

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