“Sonia – racconta l’avvocato – duramente provata dal feroce e tristissimo gesto del padre omicida-suicida, ha inteso vivere questo particolare momento di personale commozione, lontana da frastuoni e clamori, anche in considerazione del dato non trascurabile che, per la comunità Sikhs, i defunti vengono cremati e le loro ceneri gettate in un canale o in un fiume più vicini; cerimoniale decisamente lontano da quelli ai quali siamo abituati. E’ stata sicuramente in tal modo rispettata non solo la volontà di Sonia, ma è stata preservata anche la “persona” da una sovraesposizione mediatica che avrebbe solo ulteriormente appesantito il peso di un ricordo che rimarrà indelebile nella sua mente”, conclude la Tomeo.