Solofra, sfregia un ragazzo che frequenta la sua ex: condannato a tre anni e sei mesi

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SOLOFRA- Tre anni e sei mesi per lesioni aggravate dai futili motivi, minacce e per lo sfregio permanente procurato nei confronti di un venticinquenne che si frequentava con la sua ex fidanzata. I giudici del Tribunale collegiale di Avellino hanno accolto la richiesta di condanna del pm Cecilia De Angelis e della parte civile rappresentata dal penalista Alberico Villani nei confronti di un ventinovenne di Solofra (all’epoca dei fatti ventiduenne) che si era reso autore dell’aggressione a colpi di crick.

IL FATTO

La vicenda, come ricostruita dalle indagini dei Carabinieri e contestata dalla Procura (le indagini sono state coordinate dal pm Cecilia Annecchini) riguardano la vicenda avvenuta la sera del 24 agosto 2018 nella cittadina conciaria. Il ventiduenne convoca il venticinquenne per un chiarimento in un parcheggio poco distante da casa sua. Al momento in cui scende e chiede al ventiduenne cosa volesse, la vittima riceve un colpo in testa e poi uno allo zigomo e al lobo dell’orecchio con un oggetto contendente, verosimilmente un crick. Anche a terra, il ventiduenne avrebbe continuato a colpire la vittima. Lo aveva anche minacciato, dicendogli: ti uccido. Messosi in salvo grazie all’intervento degli stessi amici del suo aggressore. La vicenda era stata denunciata ai Carabinieri della locale stazione.

IL PROCESSO

Grazie ad una istanza della difesa di parte civile, l’avvocato Alberico Villani, la precedente contestazione di lesioni gravi si era trasformata in “Deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso”. Riferite alle lesioni personali in legione frontale, mandibolare (labbro inferiore sinistro) ed al lobo auricolare sinistro (padiglione auricolare sinistro), con evidenti cicatrici localizzate nelle parti del corpo, quelle che costituivano uno “sfregio permanente del visc”. Per cui il processo era passato dalla competenza del giudice monocratico a quella del Tribunale Collegiale. Questa mattina davanti al collegio presieduto dal giudice Gian Piero Scarlato si è chiusa l’istruttoria e sono state formulate le richieste. Per il pm Cecilia De Angelis la condanna dell imputato a tre anni e sei mesi. La condanna anche quella invocata dalla parte civile. Il difensore dell’imputato, l’avvocato Raffaele Tecce, ha contestato le aggravanti. A partire da quelle dei futili motivi. Secondo un orientamento della Cassazione infatti non sarebbero contestabili nel caso si tratti di motivi di gelosia. Contestato dalla difesa anche il fatto che le lesioni accertate dopo l’aggressione si riferivano ad una prognosi di 15 giorni e che solo dopo un anno erano state prodotte certificazioni di danni permanenti che non potevano essere ricondotte alla vicenda dell’agosto 2018. Il Tribunale, dopo un’ ora di camera di consiglio ha condannato per l’ aggressione il ventinovenne e si e’ riservata 60 giorni per le motivazioni.