Solofra – Il sindacato locale, con dati alla mano, si mostra preoccupato sulla continua perdita dei posti di lavoro. “Negli ultimi quattro anni – annota il segretario locale della Femca – Cisl, Giovanni Esposito – abbiamo registrato la diminuzione di circa 1.350 posti di lavoro. Dai 3.830 addetti (dati Inps del settembre del 2002) si è passati ai 2.506 del censimento prodotto dal Comune nel maggio dello scorso anno. Se continua così il polo conciario solofrano subirà un ulteriore ridimensionamento strutturale ed occupazionale dando vita allo spettro strisciante di una destrutturazione industriale, nel senso che si tornerà agli anni cinquanta con piccole concerie artigianali, diritti pari a zero e riduzione degli operai”. Piuttosto scettico si mostra sull’ esito della fiera bolognese “Linea Pelle”, per i conciatori locali. Per Raffaele Rusolo segretario della Cgil locale, quella di Bologna “è un’ occasione da non perdere ma di certo non risolverà i problemi del polo”. Il distretto, secondo il sindacalista, grazie ad uno studio deve ottenere un salto di qualità con un nuovo prodotto almeno per confermare gli operai restanti. “Manca la cultura dell’ associazionismo. Si è pensato solo a scelte riguardanti i vari ammortizzatori sociali apportando l’ impoverimento non solo degli operai ma di tutto il territorio. Così non si può reggere il confronto con la Cina e Corea, bisogna variare. L’ errore è che gli operatori hanno ritenuto la crisi del duemila simile a quelle degli anni novanta dimenticando invece che iniziava l’ era della globalizzazione”. Secondo Rusolo l’ amministrazione locale “deve rendersi garante di un progetto che possa dare respiro e ripresa al polo. Non servono più neanche gli interventi a pioggia”. Da qui l’ ampliamento del tavolo di concertazione a Regione e Provincia. (di Dante Grimaldi)
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