Solofra – Controlli a tappeto da parte delle Fiamme Gialle nel polo industriale della pelle. In mattinata i finanzieri della Brigata di Solofra, agli ordini del maresciallo aiutante Giovanni Caruso, hanno passato in rassegna una ditta addetta alla preparazione e concia del cuoio, di proprietà di una 53enne, G.M., nata ad Avellino e residente in Solofra.
Nel corso delle verifiche effettuate sull’attività commerciale, 13 lavoratori sono risultati regolarmente assunti ma in seguito ad accertamenti più approfonditi è emerso che la ditta si avvaleva anche delle prestazioni di due dipendenti non registrati su alcuno dei libri obbligatori.
Sull’innegabile posizione irregolare dei suddetti operai, di nazionalità indiana, K.S.. di 23 anni e tale S.J. di 30, la titolare della ditta non è stata in grado di fornire alcuna motivazione.
Nei suoi confronti è scattata pertanto la segnalazione all’autorità giudiziaria per le violazioni previste e punite dall’articolo 9 bis (secondo comma) del decreto legge nr. 510/1996 per non aver inviato, nei termini di legge la comunicazione contenente il nominativo dei lavoratori occupati, dall’articolo 4 bis (secondo comma) del decreto legislativo 21.4.2000 nr. 181 per non aver consegnato al lavoratore, all’atto dell’assunzione, prima dell’inizio dell’attività di lavoro, una copia della comunicazione dell’instaurazione del rapporto di lavoro, e dell’articolo 3 del decreto legge nr. 12/2002 per aver impiegato lavoratori non risultanti dalle scritture o da altra documentazione obbligatoria.
I due uomini, oltre ad essere privi di contratto di lavoro e di relativa copertura assicurativa e previdenziale, erano per di più sprovvisti di permesso di soggiorno. La titolare della conceria è stata pertanto ritenuta responsabile di reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in relazione all’impiego di manodopera clandestina.