Solofra – Hospice, Guarino: “Un confronto per i tempi di apertura”

Solofra – “Il convegno indetto dal sindaco di Sperone, Salvatore Alaia, serve ad aprire un confronto schietto rispetto ai tempi di apertura dell’ Hospice oncologico che sorge a ridosso dell’ ospedale Landolfi di Solofra”. A sottolinearlo è il sindaco della città conciaria, Antonio Guarino. “A più riprese ho sollecitato il commissario D’ Ascoli per stabilire una data certa per l’ apertura di quella che di fatto rappresenta la prima struttura per l’ accoglienza ed il ricovero di pazienti affetti da tali patologie. Rispetto poi alla gestione – continua – ritengo che sia fondamentale valorizzare le professionalità che esistono all’ interno dell’ ospedale Landolfi e nell’ ambito del territorio provinciale per una gestione che sia in house. L’ attivazione dell’ Hospice oncologico deve rappresentare un ulteriore momento di prestigio e crescita, in termini di professionalità e di servizi offerti alla cittadinanza, della sanità irpina”. L’ istituzione dell’ Hospice oncologico nella cittadina conciaria fu un’ idea dell’ ex sindaco De Chiara ed era stato previsto nel piano aziendale del 2002; l’ anno successivo la Asl ottenne i permessi necessari da parte del Ministero della Salute per avviare le procedure. Poi l’ azienda sanitaria, dopo qualche anno, reperì i fondi necessari, predispose il progetto e venne affidato l’ incarico dell’ attuazione dell’ Hospice. La struttura ospiterà un attrezzato centro di cure palliative e si svilupperà su due piani dedicati ai servizi ed uno all’ impiantistica. Il progetto dell’ Hospice, realizzato dal professore Nicola Pagliara, docente dell’ Università di Napoli, prevede la realizzazione di 12 miniappartamenti, dotati di ogni tipo di servizi, che saranno messi a disposizione dei malati e dei familiari che li assisteranno. E le vaste dimensioni della struttura potranno accogliere addirittura 24 utenti. I locali dei degenti e dei loro familiari saranno inseriti in una struttura con grandi spazi luminosi consentendo una sorta di integrazione all’ interno dell’ ambiente circostante. Il progetto persegue la logica che individua una dimensione più umana della malattia.