Soldi, soldi, soldi: alla faccia degli inviti alla legalità

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Cofferatizziamo il metodo. Uniamoci per la tolleranza. Nuova identità civile. etc.etc. Aggiungerei anche il bla,bla,bla dei tanti ipocriti che dal caso Bologna trovano lo spunto per dare all’esterno l’immagine di persone rette ed incorruttibili. Tra legalità e l’illegalità, ancora una volta, vince il furbo. Quello che osanna le regole e la trasparenza, che chiede soldi agli enti locali senza nessuna norma che lo consenta, senza che la congruità dei prezzi venga utilizzata, senza che nessun controllo intercetti l’abuso consolidato sol perché si è amico o iscritto al potere del momento. I fiumi d’inchiostro e di parole di questi giorni sono la conferma: qualcuno in nome dell’evento si appropria di nuovi ruoli per poter galleggiare ancora una volta. La corrente va a destra, ed io mi ci butto. Va a sinistra ed io mi ci ficco. Al centro d’altronde ci sono sempre stato. Il ragionamento non fa una grinza. Se poi trovi l’istituzione, specie se elettiva, priva di carisma con tanti quaquaraquà e hai bisogno di favori, cari amici (vicini e lontani), si trova sempre il modo di venire incontro alle politichesi istanze sociali. L’importante è che non si sappia in giro. Ho la sensazione netta , e come me tanti altri anonimi cittadini (ma siamo in tanti), che ci siamo incartati. Conosco alcune zoccole di provincia che hanno cambiato anche sesso pur di non apparire con la propria faccia: quotidianamente spruzzano il loro odore di santità. Subdolamente, nascondendosi e trafficando morale e falsa carità, i cultori della legalità si aggirano da sempre per i salotti delle imprese e della politica. Se poi trovi anche la rampante di turno, è ancora meglio. Soldi, soldi, soldi…il nuovo linguaggio dei figli della massoneria deviata e della stanchezza della mammina annoiata. Noi, così normali e con i nostri peccati da laici peccatori, attendiamo.. anche al varco i falsi cristiani, con il nostro sorrisetto semplice , cantando la canzone della vita che fa ancora così: E una canzone senza titolo tanto pe canta`, pe fa` quarche cosa… non e` gnente de straordinario e` robba der paese nostro che se po` canta` pure senza voce… basta a salute… quanno ce` a salute ce` tutto… basta a salute e un par de scarpe nove poi gira` tutto er monno… e ma accompagno da me… Tra legalità e illegalità, ho capito che è meglio non toccare questo tasto. Puzza troppo

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