Avellino – Come ogni anno la città di Avellino ha mostrato, verso il suo Patrono, un culto non comune, che affonda le proprie radici nei secoli passati e che richiama defili da ogni angolo della provincia. Gremita la Cattedrale in occasione delle celebrazione religiosa presieduta dal vescovo Monsignor Francesco Marino. Messaggi di pace e solidarietà, ma anche di comunione fraterna e di imitazione del modello di vita abbracciato dai Santi Martiri Modestino, Flaviano e Fiorentino. “Non dimentichiamo i valori delle fede” – ha dichiarato il vescovo Marino durante l’omelia. “Seguiamo l’esempio e il sacrificio dei nostri Santi Patroni, solo così, con spirito caritatevole ognuno di noi potrà raggiungere la grazia del Signore. Uniamoci nella fede, affinché insieme si sconfiggano le incursioni negative che vibrano nella nostra società”. Una speranza, che nel giorno delle celebrazioni del Santo Patrono, è forte sintomo di una Chiesa vicina alla gente, ai problemi sociali al rincorrersi dei tempi che cambiano. Durante la celebrazione della Santa Messa, una delegazione dei volontari della
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