Avellino – Gli studenti del Publio Virgilio Marone in sit-in di protesta davanti al Comune di Avellino. Occasione la convocazione del Consiglio. Un’onda di ragazzi, accompagnati da rappresentanti dei genitori e studenti, ha manifestato ancora una volta per ottenere quello che è un diritto: una sede scolastica adeguata. E la struttura c’è: quella di via Zigarelli, completa ma ancora chiusa. Il motivo? Due piloni di cemento che ostruiscono un ingresso posteriore e che in caso di emergenza ostacolerebbero l’uscita dal plesso. La ditta appaltatrice dei lavori ancora non ha rimosso i blocchi e pertanto l’Asl di Avellino ha dato parere negativo per il trasloco del Marone. Ma qualcuno, soprattutto tra gli studenti, azzarda: quella scuola fa gola anche ai liceali del Mancini. Insomma, in un clima di caos e di scaricabarile delle responsabilità tra amministrazione comunale, Provincia e Asl, veramente c’è da capire quando e come strada e scuola saranno usufruibili. A chetare gli animi c’ha pensato il primo cittadino Galasso che, reclamato a gran voce dagli studenti all’esterno della casa comunale, ha rassicurato: “Ancora una settimana e avrete la vostra sede. Purtroppo l’amministrazione non può prendersi la responsabilità di far rimuovere i piloni di cemento. È compito della ditta che ha eseguito i lavori. L’ingresso principale alla scuole è da Corso Europa, quella di via Zigarelli è un’uscita secondaria, ma prima della consegna dei lavori da parte del direttore del cantiere non possiamo operare”.
Ma gli studenti del Liceo Classico e del Socio-Psico-Pedagogico non ci stanno e a suon di slogan e striscioni hanno controbattuto al sindaco: “Non crediamo più nessuno, siamo stanchi di essere considerati studenti di serie B”.
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