Non sarà stato facile compiere il passo. Cosimo Sibilia, visibilmente commosso ha presentato le sue dimissioni da presidente della Provincia. I vertici del Popolo della Libertà gli hanno chiesto la disponibilità a poter scendere in campo per le prossime elezioni politiche e ciò non significa che sarà candidato con certezza. Le sfide impossibili sembrano affascinare il presidente del Coni regionale. Sulle sue spalle un carico enorme: dover difendere le ragioni di una Irpinia che negli ultimi tre anni ha dovuto penare non poco. E Sibilia si è sempre battuto in prima linea, anche contro gli stessi voleri del partito. Un Popolo della Libertà che ora gli chiede l’ennesimo sacrificio. E da buon uomo di partito risponde. Le battaglie fatte da presidente della Provincia sono state molteplici e tutte dai risultati lusinghieri. Le divulga durante la conferenza stampa. Una sorte di resoconto di tre anni e mezzo di gestione come presidente della Provincia, il primo e anche unico del centrodestra, eletto a furor di popolo nell’aprile 2009 con oltre il 58% dei voti. “Voglio ricordare le battaglie intraprese da presidente della Provincia per sventare il rischio della discarica sul Formicoso, della battaglia sulla sanità, fino ad arrivare ai giorni nostri sul riordino delle Province. Sfide che hanno visto privilegiare gli interessi del territorio, mettendomi in prima linea e in antitesi rispetto alle indicazioni dall’alto – annuncia Sibilia – Proprio per continuare a lottare per il riordino delle Province, ho anteposto una certezza personale di candidatura ad ottobre, così come hanno fatto tanti presidenti e sindaci d’Italia che si sono dimessi, rischiando fino ad oggi per una mia possibilità di poter continuare a dar voce all’Irpinia nel Parlamento anche per la prossima legislatura. Ho preferito rischiare, rimanendo in sella al fine di evitare che l’ente fosse abbandonato in mare aperto proprio nel momento in cui si parlava di riordino e del rischio di perdere il capoluogo. Oggi la legge prevede che da presidente di Provincia non si è candidabili, a differenza di presidenti di regione, assessori e consiglieri regionali che possono farlo senza problema. Mi dimetto per venire incontro alla richiesta del partito, poi tra venti giorni (tempo utile per ritirare le dimissioni ndr) ci sarà l’atto conclusivo. In sala ci sono tutti i rappresentanti della maggioranza: dagli assessori del suo stesso partito Gino Cusano, Mimmo Gambacorta, Girolamo Giaquinto, al capogruppo Franco Di Cecilia, ai consiglieri Giuseppe Stiscia, Generoso Frusciante, Pio Gagliardi, al presidente del Consiglio Enzo Alaia. Anche l’Udc è in sala con le massime espressioni: dall’assessore e coordinatore provinciale Maurizio Petracca, dal capogruppo Carmine Casarella in rappresentanza di tutti i consiglieri. “Ringrazio il vice presidente Sirignano, la giunta e tutti i consiglieri che mi hanno sostenuto. – ha continuato Sibilia – In questi tre anni grazie a scelte condivise e al lavoro del gruppo abbiamo conseguito importanti risultati, mi va di citare il caso che il nostro Ente è tra i più virtuosi d’Italia e siamo riusciti a dare una centralità all’Ente sul territorio come punto di riferimento”. Ora bisognerà affrontare il 2013 con maggiore ottimismo: “Sarà Raffaele Coppola, già in Giunta come assessore all’agricoltura ad avere le funzioni di vice presidente per i prossimi 20 giorni. Una scelta squisitamente tecnica” conclude Sibilia. Tutti concordi a dimostrazione della coesione e del rispetto reciproco che c’è tra i partiti. Infine particolare non da meno, è stata la visita al presidente a prima mattina anche degli esponenti di spicco della minoranza (Alberta De Simone – Giuseppe Moricola) a dimostrazione del dialogo e del comportamento di lealtà al di là delle barriere politiche.
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