Sibilia e la Provincia: tra conquiste e le attese del territorio

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Avellino – Fondi per famiglie in difficoltà. Rifiuti. Vertenze. Attacchi. Disorganizzazione del Pdl. Equilibri da mantenere. Il presidente della Provincia Cosimo Sibilia, dalla data del suo insediamento, si è trovato nel vortice dei problemi che da sempre gravano sul territorio irpino e quindi sulla Provincia, a cui vengono chieste risposte concrete e su cui si scaricano responsabilità ad ogni cenno di insoddisfazione. Insomma ogni ruolo, è risaputo, è una sorta di esposizione al giudizio degli elettori, degli alleati e degli avversari. Eppure, se tanto c’è ancora da fare – il quinquennio è lungo – tanto è stato anche fatto. E forse la conquista maggiore per l’ente di Palazzo Caracciolo è stata proprio l’aver saputo creare convergenza sulla questione più calda, e fonte di più problemi, che senza dubbio chiuderà le cronache di fine anno: la nascita del gestore unico dei rifiuti e l’avvio, dopo 15 anni di commissariamento, del processo di provincializzazione. Su questo, ma non solo, è intervenuto il numero uno della Provincia.

Presidente, la Provincia si appresta ad affrontare una grande sfida: la nascita del gestore unico dei rifiuti. E finora le scelte effettuate hanno riscosso larghi consensi…
“Senza nessuna incertezza abbiamo optato subito per la scelta del settore pubblico. Per accontentare l’utenza che ha sempre chiesto trasparenza e soprattutto legalità, stanca di anni di cronaca nera in materia di rifiuti. Abbiamo voluto rispondere all’esigenza di garanzia e la nostra proposta è stata unanimemente condivisa. Siamo tranquilli, operiamo nel rispetto della legge e le responsabilità saranno a carico di tutti. Inoltre, per rispondere agli scettici, garantisco che saremo precisi e rigorosi nel controllo periodico che verrà esercitato dal Consiglio. E sia chiaro, non possiamo pensare ad una società pubblica per garantire gli stipendi a fine mese. A noi spetta innanzitutto garantire sicurezza, efficienza ed efficacia”.

La scadenza del 31 dicembre è ormai alle porte, in termini pratici a che punto è la nuova società?
“Aspettiamo le ultime disposizioni dal Ministero per procedere ad eventuali limature ma siamo in dirittura d’arrivo, lo Statuto della società è già pronto e abbiamo deciso che sarà gestita da un amministratore unico. Non ci sarà alcun Cda, come avevamo ipotizzato all’inizio. Optare per un amministratore unico significa gestire procedure più snelle e veloci ed un controllo ancora più incisivo”.

Per quanto riguarda la scelta dell’amministratore unico…
“Stiamo vagliando una rosa di nomi. Al momento posso solo garantire che sceglieremo una persona di alto profilo, una personalità di spicco per moralità e competenza”.

Presidente, oggi è stata ufficializzata la nascita del nuovo gruppo Mpa in Provincia. Lei si aspetta un cambiamento per quanto riguarda gli equilibri nell’assemblea di Palazzo Caracciolo?
“Non voglio entrare nel merito delle dinamiche dei partiti. Per quanto riguarda la Provincia, nello specifico, e il mio ruolo istituzionale reputo importante il loro segnale di collaborazione. La prova del nove è tutta nel tempo e nello sviluppo dei rapporti”.

Il Pdl in Irpinia registra ancora difficoltà. Soprattutto per quanto riguarda l’organizzazione. Lei più volte ha espresso disagio. Qualcosa è cambiato?
“Il Pdl in Irpinia riflette le difficoltà che si respirano a livello nazionale. E sarebbe sbagliato nascondere i difetti o limitarsi ad accollare a qualcuno delle responsabilità. Il problema è a monte, noi siamo solo uno specchio. Non voglio pronunciarmi sulle assenze ma per quanto riguarda le accuse mosse al vice coordinatore Cusano ritengo che nonostante tutto sia una persona estremamente attiva e piena di iniziative.
Tra l’altro sono quello che più di tutti soffre per la disorganizzazione del partito. In mancanza di una struttura razionale i problemi, per il ruolo che svolgo, finiscono per convergere tutti sulla mia persona”.

Il segretario regionale del Pd Enzo Amendola ha puntato l’indice sul doppio incarico da Lei ricoperto. Cosa si sente di rispondere?
“Amendola dovrebbe ricordare il caso Bassolino, parlamentare, Ministro e sindaco di Napoli. O anche il caso, più locale, dell’ex presidente Alberta De Simone, allora onorevole per due anni. Peraltro, e sono le statistiche e i dati a parlare, sono il senatore più presente per la Campania e il secondo in tutta Italia. Svolgo entrambi i ruoli con la massima serietà e con la presenza necessaria ad accollarsi tutte le responsabilità e rispondere in maniera puntuale ai problemi che mi vengono posti. In fondo basta guardare i risultati”.

Cosa è cambiato in Provincia dal suo insediamento?
“Prima si pensava alla Provincia quasi come ad un luogo di ricovero. Noi abbiamo voluto imprimere una diversa impronta, oggi questo ente è al centro dell’attenzione per le problematiche che affronta”.

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