“Si è sentito male al Moscati, i sanitari non lo hanno soccorso subito ed è morto: litigavano sul protocollo”. Il racconto di una testimone/VIDEO

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“Si è sentito male al Moscati, i sanitari non lo hanno soccorso subito: litigavano sul protocollo mentre l’uomo moriva”. Il racconto di una testimone.

La terribile testimonianza di una paziente dell’Ospedale Moscati di Avellino che ha assistito alla morte di un signore irpino di 84 anni, costretto sulla su una sedie a rotelle, al piano terra del nosocomio, nei pressi dell’accettazione. Il giorno 14 Settembre 2021 alle ore 10,30 circa, l’anziano era entrato in ospedale per effettuare degli esami di controllo, accompagnato dal figlio, e mentre quest’ultimo si era momentaneamente allontanato per parcheggiare l’auto, il papà si è sentito male. La signora ha raccontato ai nostri microfoni che era in attesa di una visita, insieme ad un amico e accortasi del malore dell’anziano ha incominciato a chiedere aiuto, ai sanitari e ai dottori presenti che però, non sono voluti intervenuti prontamente.

“Mentre io e il mio amico invocavamo aiuto invano e non capivamo perché i medici e gli infermieri, che erano a pochi metri dall’84enne che stava male, non prestassero soccorsi, una dirigente si è avvicinata stizzita intimandoci di stare zitti. Diceva che nessuno dei sanitari del Moscati poteva fare nulla perché c’è un protocollo che impedisce loro di soccorrere persone all’interno dell’ospedale e che si doveva aspettare l’arrivo dell’ambulanza del 118. Intanto il signore anziano stava sempre peggio e il mio amico di forza ha quasi obbligato uno dei dottori presenti a intervenire. Tra indecisioni e titubanze, dopo ben 5 minuti, finalmente il medico ha provato a rianimare l’uomo ma ormai era troppo tardi. Intanto la dirigente continuava a dire in modo indisponente che non era questa la procedura, minacciando di cacciare me e il mio amico dall’ospedale, perchè chi era intervenuto rischiava di perdere il posto di lavoro, agendo contro le direttive e le regole. Quando sono arrivati quelli del 118 ,dopo 15 minuti circa, l’anziano era purtroppo morto”.

Questa è la testimonianza della signora, che è rimasta scossa e terrorizzata dal comportamento del personale: “In nome di una procedura hanno lasciato morire una povera persona anziana, peraltro su una sedia a rotelle e non hanno nemmeno usato il defibrillatore. Si può essere così cinici? Un dottore deve sempre ricordare che ha fatto il giuramento di Ippocrate e ha il dovere di tentare di salvare in qualsiasi momento una persona in pericolo di vita. Se poi consideriamo che eravamo all’interno di un Ospedale, l’episodio è ancora più grave”.

Parole che fanno rabbrividire, un racconto che ci ha lasciato sgomenti. La signora ha chiesto di non mostrare il suo volto, perché essendo in cura al Moscati, teme ritorsioni, ma ha voluto denunciare l’accaduto.

Abbiamo contattato anche uno dei figli dell’anziano deceduto, che nonostante il dolore per la morte del padre, ci ha detto di proseguire nella nostra inchiesta, anche per evitare che tutto ciò possa accadere a qualche altra persona all’interno del Moscati.

Si dovrà chiarire quali sono i protocolli e in che modo vengono applicati in Ospedale, anche perché la signora, nell’intervista, ha affermato che non è la prima volta che succedono episodi del genere. Ci chiediamo: perché chiamare l’ambulanza del 118, che magari è a molti chilometri di distanza dall’ospedale, quando si potrebbe portare direttamente il paziente in rianimazione?

“Non si può lasciar morire un uomo che ha un malore all’interno di un Ospedale solo per rispettare un protocollo!” Questa è la frase della testimone che deve far riflettere tutti.

Le nostre più sentite condoglianze alla famiglia dell’uomo che purtroppo è deceduto: un uomo buono, benvoluto e stimato da tutti in città, una vita umana che probabilmente poteva essere salvata.

Servizio di Enzo Costanza #CiVuoleCostanza

https://www.youtube.com/watch?v=dGKpINM3d3k