Michele Sateriale e la sua famiglia di Avellino rientrano in Italia, insieme agli altri 1100 passeggeri: per fortuna sani e salvi. Per le vacanze cercava ‘un posto sicuro’: da Avellino ha deciso la meta egiziana: è finito al ‘Ghalaza Gardens’ di Sharm el Sheik. E’ scioccato per l’orrore che si è trovato dinanzi. Non sa più che pensare. Di Sharm due immagini: quella di una scheggia dell’autobomba conficcata nell’anta dell’armadio della sua camera e quella dei pezzi di cadavere finiti nella stanza. Per fortuna, solo tanta paura per lui, la moglie Titti e i figli Luigi e Luca, di 8 e 3 anni, sono rimasti praticamente illesi: solo qualche taglio, piccole escoriazioni e abrasioni. Ma niente da costringerli a tornare da Sharm a Roma a bordo di una barella, come invece è toccato alla sorella di Michele, Maria Sateriale. “Eravamo arrivati – ricorda Maria Sateriale, che ha ferite lacero-contuse in varie parti del corpo ed è anche lei sdraiata su una lettiga – il 14 al Ghazala Gardens. Otto persone, la mia famiglia e quella di mio fratello Michele. Saremmo dovuti ripartire dopo due settimane. Ieri notte, al momento dell’esplosione, eravamo rientrati in camera da 10 minuti. Ho sentito uno scoppio violento, proprio davanti a noi. Poi tanto fumo, buio, vetri rotti dovunque. La porta era bloccata: con mio marito e le nostre due figlie siamo saltati dal balcone. Per fortuna eravamo solo al piano ammezzato. No – dice – all’inizio non ho pensato ad un attentato. Non poteva essere un attentato. Quella era Sharm el Sheik, il paradiso dei turisti, il posto più tranquillo del mondo!”. Intanto Andrea Frosio e Annarita Mastantuoni, due giovani ghedesi, si sono sposati domenica scorsa nel paese natale di lei, in provincia di Avellino, dopo gli attentati della notte scorsa non sanno se arriveranno a Sharm El Sheik. “Il programma prevede che tra due giorni ci si sposti a Sharm El Sheik, ma ovviamente tutti i piani di viaggio sono saltati. Dall’agenzia – dice Annarita Mastantuoni – non ci hanno ancora detto se andremo là, se da un’altra parte, se rimarremo qui, se torniamo indietro o cos’altro ancora. Aspettiamo”. E ancora in riferimento all’attentato. “Qui al Cairo, tutto arriva più sfumato, attenuato. Basti dire che abbiamo appreso la notizia degli attentati dai nostri parenti in Italia, i quali, ci hanno subito telefonato per accertarsi delle nostre condizioni di salute”. Insomma pericolo scampato per i duecento irpini in vacanza nella meta egiziana. (Teresa Lombardo)
Redazione Irpinia
Testata giornalistica registrata al tribunale di Avellino con il n. 422 del 21.5.2014
- Redazione – Via Dell’Industria snc – Pietradefusi (AV)
- 082573384
- redazione@irpinianews.it