Sesso basic contro il cancro

Peace & Love, il movimento che negli negli anni ’60 proclamava l’amore libero, e impersonava la rivoluzione, in realtà anticipava la voglia di benessere, esprimeva il sogno di una vita sana e bucolica e senza saperlo aspirava al perfetto equilibrio psico fisico, insomma si occupava di salute. E dall’Isola di Whight in poi, passando per tutti gli altri raduni e mega concerti, baciarsi e amarsi è stato sinonimo di libertà e trasgressione. Poi son passati gli anni e le stagioni, si sono confusi anche i gusti sessuali, ma da  allora il tema non è più stato abbandonato. Studi e ricerche scientifiche ci martellano a intervalli regolari su quanto il sesso sia un vero toccasana per l’essere umano. Negli ultimi anni, la carriera, lo stress, l’iper competizione e la voglia di essere primi hanno portato a un drastico abbandono del talamo e anche il maschio latino ha perso il suo primato di tombeur des femmes. Sarà forse questo il motivo che spinge illustri scienziati a indagare sistematicamente, sugli effetti miracolosi dell’amplesso? Ogni anno c’è una nuova scoperta, dai benefici dei broccoli uniti al piacere dei sensi, alle qualità terapeutiche dell’orgasmo, dagli effetti positivi dell’innamoramento sul corpo e sulla pische alla certezza che la pratica ti mantiene giovane:  fa riposare meglio, difende dallo stress, elimina gli attacchi di fame nervosa, rende i capelli più luminosi, la pelle più elastica e morbida. E – udite udite – ti rende persino più intelligente! Fino alla scoperta del Journal of Sexual Medicine, per cui l’attività sessuale – adempiuta almeno tre volte la settimana – agirebbe come una sorta di “ombrello protettivo” nei confronti di svariate patologie, dal diabete fino al cancro alla prostata. Per cui si millanta una diminuzione del tumore di circa il 30 % e una vita di quasi 10 anni più lunga. Una condizione però emerge da questo ultimo studio: poche acrobazie, niente sesso estremo, ma – per carità – posizione da missionario. E campi cent’anni.
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