Servizi e qualità della Pa – Cristo si è fermato sul Rubicone

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La cittadina salernitana di Eboli per Carlo Levi rappresentava quella linea d’ombra al di sotto della quale si fermava la strada e la ferrovia e si arrivava nella terra arida, desolata e dimenticata da Dio della Basilicata. Gli esperti del Forum sulla pubblica amministrazione hanno ridisegnato la geografia d’Italia, alzando quella ‘linea d’ombra’ appena al di sotto della Regione Umbria. In materia di servizi ai cittadini e qualità della Pa, il Paese si ritrova spaccato (nettamente) in due tronconi. Il Nord funziona, il Sud no. È quanto emerge dalla rilevazione fatta dagli esperti del Forum sulla Pa e pubblicata oggi sulle pagine de ‘Il Sole 24 Ore’.

Un Paese diviso a metà sul piano delle prestazioni della pubblica amministrazione, con il Trentino Alto Adige che fa la parte del leone per i servizi forniti al cittadino, conquistando l’ideale bollino-blu della qualità ed il Mezzogiorno che non può vantare nessuna eccellenza.

Otto gli indicatori scelti per ‘pesare’ la qualità. Una rilevazione (non definitiva) elaborata nell’ambito del progetto MisuraPa (su input del Dipartimento Innovazione e Tecnologie del Ministero della Pubblica Amministrazione) che costituisce il punto di partenza per la misurazione delle performance della Pa nel Welfare, Salute, Competitività, Sicurezza, Ambiente, Giustizia, Istruzione e Lavoro.

Quattro le Regioni che hanno conquistato almeno una eccellenza, tutte concentrate nel Nord Italia. Il Trentino è il leader assoluto sul terreno dell’Ambiente, del Lavoro, del Welfare e della Giustizia; l’Emilia Romagna ha il primato della Sanità e Competitività, il Friuli Venezia Giulia dell’Istruzione, la Lombardia della Sicurezza.

Le peggiori prestazioni si registrano al Sud con la Sicilia che risulta in ben quattro casi all’ultimo posto e solo sul fronte della giustizia rientra nella top ten (decimo posto). Puglia, settima per la Sicurezza, e Basilicata, nona per l’Ambiente, sono gli unici sorrisi per le Regioni del Sud. Per il resto nei primi dieci posti non compaiono mai Calabria e Campania.

La maglia nera dell’Istruzione spetta però alla Valle d’Aosta: in questo caso, spiega la relazione, a pesare sono i risultati non brillanti su ritardo e abbandono e sul collegamento scuola-lavoro.

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