Con l’ “Indagine sui servizi culturali pubblici” la Direzione Generale per il bilancio, la programmazione economica, la promozione, la qualità e la standardizzazione delle procedure partecipa al concorso “Premiamo i risultati”, indetto dal Ministero per la pubblica amministrazione e l’innovazione, per una Pubblica Amministrazione di Qualità. Nel mese di aprile in 36 Istituti, archivi biblioteche e musei del nord, centro e sud Italia, saranno somministrati più di 2000 questionari, tradotti anche in lingua inglese. Per la definizione delle metodologie dell’indagine è Gli Istituti che partecipano al progetto sono; per gli archivi: l’Archivio di Stato di Savona, di Modena, di Piacenza, di Cremona, di Vicenza, di Lucca, di Pisa, di Cosenza, di Avellino, di Brindisi; per le biblioteche: la Biblioteca Universitaria di Pavia, la Biblioteca Statale di Trieste, la Palatina di Parma, la Biblioteca di Storia moderna e contemporanea di Roma, la Biblioteca Universitaria Alessandrina di Roma, la Biblioteca Universitaria di Napoli; per i musei: la Galleria Nazionale di Parma, il Teatro Farnese di Parma, il Museo Pomposiano e l’Abbazia di Pomposa a Codigoro (Ferrara), la Galleria Giorgio Franchetti di Venezia, il Museo di San Marco di Firenze, la Cappella Bacci della Basilica di San Francesco di Arezzo, il Museo Archeologico Nazionale di Firenze, la Rocca Roveresca di Senigallia, il Museo Archeologico Nazionale delle Marche ad Ancona, la Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia, il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma, la Necropoli della Banditaccia a Cerveteri, la Necropoli di Tarquinia, la Galleria d’Arte Antica di Roma, Villa Lante della Rovere a Bagnaia, il Palazzo Farnese a Caprarola, il Museo Archeologico dei Campi Flegrei, il Palazzo di Tiberio e Villa Jovis a Capri, Castel del Monte ad Andria e la Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio di Salerno e Avellino. L’indagine ha come obiettivo il miglioramento della qualità dell’offerta dei servizi culturali del Ministero per i beni e le attività culturali, attraverso la conoscenza delle differenti tipologie di utenza e la maggiore attenzione all’ascolto e alle esigenze diversificate dei portatori di interesse. Le attività di realizzazione del progetto sono articolate in fasi e prevedono attività di formazione dei referenti, costituzione di focus group, acquisizione di dati attraverso la somministrazione e la raccolta di questionari, costituzione di un data base con il caricamento dei dati ed il loro controllo, elaborazione e analisi dei dati, presentazione e pubblicazione dei risultati. I risultati attesi sono: la conoscenza delle criticità ricorrenti allo scopo di migliorare il rapporto con l’utenza; la partecipazione al dialogo; la professionalità degli operatori; la definizione di proposte di interventi migliorativi della qualità dell’offerta dei servizi culturali.
Redazione Irpinia
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