I Carabinieri della Stazione di Serino unitamente al Corpo Forestale dello Stato hanno proceduto al sequestro durante tutta la giornata di oggi, di un opificio ubicato a Serino in via Ferrovia, e di un’area verde di proprietà privata di circa 4.000 metri quadri adibita a discarica illegale di residui di lavorazione della concia di pelli, per un valore complessivo di circa 500mila euro. Le indagini hanno consentito di accertare responsabilità a carico dei titolari della Conceria, che si sono resi protagonisti di numerosissime violazioni in materia di infortuni ed igiene negli ambienti di lavoro, in materia ambientale e di assunzione di lavoratori dipendenti. Infatti l’opificio è risultato completamente irregolare sia dal punto di vista dell’impianto elettrico, delle strutture interne dei locali adibiti a postazioni di lavoro che dei mezzi idonei a garantire la sicurezza dei lavoratori stessi. Totalmente assente la pulizia dei locali e l’areazione. Inoltre l’aspetto più allarmante riguarda la condizione dei lavoratori dipendenti sottoposti a prestare la propria attività con enormi rischi per la sicurezza e la salute, in totale assenza delle misure di protezione previste. Inoltre è stata riscontrata anche l’assunzione irregolare ed inadeguata dei lavoratori, che senza le previste sottoposizioni sanitarie venivano impiegati con l’esposizione quotidiana agli agenti chimici pericolosi per la salute. Per le tante non conformità accertate sono stati pertanto denunciati i due imprenditori originari del serinese, che dovranno rispondere di gravissime violazioni connesse alla loro attività d’impresa. Un’altra denuncia è scattata nei confronti del proprietario dell’area attigua all’opificio stesso in quanto si è appurato che all’interno della stessa vi era uno sversamento illecito di rifiuti speciali costituiti da rottami ferrosi, macchinari per la lavorazione di pelli in disuso, cisterne in ferro, residui di pelli, nonché uno scarico completamente illegale di reflui industriali. Il proprietario dell’area, che è stata anch’essa sottoposta a sequestro, dovrà rispondere a sua volta delle gravissime violazioni in materia ambientale. Delle attività investigative è stata immediatamente informata la Procura della Repubblica di Avellino.
Redazione Irpinia
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