Frosinone: 26 Frattali, 5 D’Antoni, 6 Scarlato (18’ pt Giubilato), 7 Biso, 9 Dedic(19’ st Di Roberto), 10 Eder, 15 Nocentini, 20 Cavalli, 25 Bocchetti, 28 Rajcic(32’ st Perra), 29 Maietta
A disp: 1 Sicignano, 30 Elsneg, 31 Tavares, 74 Roman
All: Braglia
Avellino: 25 Padelli, 6 Doudou, 8 Dettori, 13 Cosenza, 14 Pepe(34’ st Ghomsi), 15 Mesbah, 19 De Zerbi, 22 Venitucci, 27 Koman(15’ st Ciotola), 31 Di Cecco(15’ st Aubameyang), 77 Pecorari
A disp: 1 Gragnaniello,21 Gazzola, 24 Pacilli, 29 De Martino
All: Campilongo
Risultato: 2-0
Arbitro: Gava di Conegliano Veneto
Reti: 33’ pt e 22’st Eder
Recupero: 2’ pt e 4’ st
Angoli: 4-6
Ammoniti: Maietta(Fr) Padelli, Cosenza, Pepe, Doudou(Av)
Note: serata fresca, terreno in perfette condizioni, spettatori 4000 circa di cui oltre 300 provenienti da Avellino.
FROSINONE – I 90’ della speranza sono divenuti i minuti del baratro. L’Avellino cade a Frosinone e può praticamente dire addio alla serie B, salvo un suicidio da parte delle dirette concorrenti, i lupi pur mancando l’ausilio della matematica sono nuovamente all’inferno. Solo un miracolo e di quelli grandi può mantenere a galla i lupi. Ma mettendo da parte ciò che dice il cuore e quello che è l sogno di una intera provincia che sperava di evitare l’ennesimo tracollo dalla B alla C , il terzo sotto la gestione Pugliese, da domani dovrà essere già futuro. Bisognerà pensare all’avvenire di 96’ anni di storia, ma soprattutto ci vorrà un cambio al vertice, qualcuno che decida di programmare e non approssimare. Con scelte oculate sin da subito, regalando ad una tifoseria delusa ed umiliata una squadra degna di vestire questi colori. Il gruppo a disposizione di Campilongo ha mostrato delle buone individualità sotto l’aspetto tecnico come Sforzini, Dettori, Koman, Pepe e Mesbah, un po’ poco per riuscire a conservare un posto nel calcio che conta. L’undici di Braglia vince con il minimo sforzo, grazie ad una doppietta di Eder propiziata da due errori della formazione irpina. Il brasiliano prima approfitta di uno sbaglio della retroguardia e poi di un secondo errore di De Zerbi, ancora una volta irritante. Il fantasista bresciano ancora una volta è poco volenteroso ed incisivo. Il fallimento sportivo di quest’anno si può racchiudere tutto nelle prestazioni di quel calciatore che era stato accolto come il salvatore della patria, ma che più di essere il valore aggiunto è stato l’emblema del crollo verticale di una compagine che tra ottobre e novembre aveva rialzato la testa.
MODULO- Campilongo privo del proprio bomber Sforzini fermato per squalifica e del magiaro Vaskò, schiera De Zerbi ultimo terminale offensivo, spostando Cosenza al centro della difesa, mentre a destra rientra Doudou. Novità anche in porta, dove Padelli rileva Gragnaniello. Biancoverdi che come a Livorno si schierano con il 4-2-3-1: Padelli in porta, difesa a quattro composta da Doudou-Cosenza-Pecorari e Mesbah. Duo di centrocampo con l’insostituibile Di Cecco e Dettori. Alle spalle di De Zerbi, Pepe-Venitucci-Koman.
CRONACA – All’ 8’ Venitucci recupera un pallone prosegue 15 metri palla al piede e cede sulla sinistra a Koman che entra in area, diagonale che finisce i poco al lato. Al 13’ azione insistita del Frosinone, Eder vince un rimpallo e cede la sfera a Cavalli nulla di fatto. Sulla susseguente azione è Venitucci ad andare alla conclusione, tiro debole e centrale. Tra le braccia di Frattali. Punizione a girare di De Zerbi, ribattuta, sul susseguente tiro del fantasista libera il Frosinone. Al 33’goal del Frosinone con Eder, punizione di Rajcic, Nocentini spizzica in area. Il brasiliano in diagonale non perdona. Al 45’ azione di contropiede dei lupi Dettori recupera palla, lancia De Zerbi, sponda per Venitucci che manda al tiro Koman, la conclusione del magiaro a metà altezza è bloccata d Frattali. Un errore grossolano quello dell’ungherese che ha avuto la possibilità di raddrizzare l’incontro.
SECONDO TEMPO – Al 3’ fallo su Mebah servito da Pepe, sulla sfera De Zerbi che pennella al centro per Cosenza, colpo di testa debole e cenrale. Al 6’ punizione di Eder la palla sbatte sul palo alla destra di Padelli, sulla ribattuta Cavalli manda fuori. All’8’ Pepe si libera sulla sinistra arriva sul fondo e mette un pallone al centro per Venitucci, sponda per De Zerbi a tu per tu con l’estremo canarino calcia centralmente. L’azione sfuma. Dopo pochi minuti è Dedic a provarci su calcio piazzato. Conclusione alle stelle. Al 18’ Dettori fa ripartire l’Avellino, serve De Zerbi che da in profondiata per Aubameyang, il suo diagonale viene ribattuto dall’estremo di casa. Al 22’esimo raddoppio di Eder, De Zerbi perde una palla a centrocampo, i padroni di casa ripartono con Eder che si come un treno arriva in area supera Cosenza e deposita in rete. Al 30’ Ciotola si libera di un avversario e calcia dal limite palla che si stampa sul montante alla sinistra dell’estremo canarino. Restano undici gare per provare a tirare fuori l’orgoglio e far divenire il biancoverde di Irpinia meno sbiadito, regalando qualche soddisfazione seppure effimera ad una tifoseria che anche al Matusa ha risposto in massa presente. 300 lupi, traditi per l’ennesima volta da una squadra che regala più sofferenze che gioie.(dall’inviato Sabino Giannattasio)