Sentenza Montemiletto-Alto Calore: rigettata domanda di risarcimento per oltre 2 milioni di euro

0
2454

Si trasmette comunicato in merito alla sentenza che ha definito il giudizio pendente tra il Comune di Montemiletto e l’Alto Calore Servizi a firma del sindaco Massimiliano Minichiello.

Il Tribunale di Avellino, con sentenza del 25 luglio 2022, si è pronunciato definitivamente sulla controversia civile promossa dall’Alto Calore Servizi S.p.a. nei confronti del Comune di Montemiletto rigettando la domanda di risarcimento avanzata per l’importo di € 2.380.333,90, corrispondente all’importo che ACS non avrebbe incassato dalla Mo.Se. con le seguenti motivazioni.

Sotto il profilo della responsabilità da “contatto sociale”, come efficacemente eccepito ed evidenziato dalla difesa del Comune convenuto, con la decisione resa è stato dedotto che i rapporti tra le parti in causa non possono essere qualificati come “di mero fatto”, risultando invece essere intervenuti, nel complessivo svolgimento delle articolate dinamiche relazionali, molteplici contratti, ovvero il contratto con il quale il Comune era entrato a far parte della compagine sociale dell’Alto Calore, il contratto di servizio per l’affidamento della gestione dei servizi idrici, il contratto di somministrazione acqua potabile e trasferimento utenze tra ACS e Mo.Se. ed il contratto di rientro del Comune quale socio della ACS.

Non è stato, altresì, precisato quali sarebbero state le informazioni ingannevoli fornite od omissive; non è stato evidenziato quale sarebbe stato l’affidamento “incolpevole” prestato dall’attrice sulla serietà e fruttuosità dell’operazione, verso il quale l’ente comunale avrebbe dovuto esplicare il dovere di protezione.

Quindi ACS, non solo è stato messo a conoscenza di tali passaggi, ma era perfettamente a conoscenza di ogni aspetto della vicenda, ivi compreso quello della ritenuta inadeguatezza del soggetto prescelto dal Comune, idonea ad escludere una condizione tanto di incolpevole affidamento, quanto di “apparenza”.

Il Tribunale afferma che non è neppure configurabile una responsabilità extracontrattuale del Comune di Montemiletto, in quanto il comune non è autore di un fatto illecito, né vi è un nesso di causa tra la condotta ed il danno.

Precisa ancora il Tribunale che anche la quantificazione del danno, sostanzialmente corrispondente all’importo che ACS non avrebbe incassato dalla Mo.Se., è del tutto sprovvista di prova anche sotto il profilo meramente probabilistico dell’effettiva possibilità di recupero di tale importo.

In conclusione, il Tribunale di Avellino ha dichiarato che il Comune di Montemiletto non è responsabile del presunto danno da contatto sociale perché ACS ha attivamente partecipato a tutte le attività relative al passaggio dei poteri da ACS a Mo.Se. così come ha fattivamente partecipato al nuovo trasferimento dei poteri da quest’ultimo ad ACS.

Non è neppure configurabile una responsabilità aquiliana del Comune in quanto tale accertamento dovrebbe essere rivolto al più nei confronti degli Amministratori della Mo.Se. che nei bilanci e nelle scritture contabili della società hanno dato valutazioni positive contrarie alla reale consistenza della situazione economico-contabile della società in house.

Questa la verità processuale, mentre dal punto di vista politico sconforta l’atteggiamento e l’arroganza che ha caratterizzato l’intera vicenda ACS-Mo.Se., l’ostinazione nel voler perseguire un obiettivo dai contorni documentali sfumati, la richiesta di risarcimento sproporzionata che veniva percepita dalla nostra comunità come una sorta di sanzione politica e non come giusto indennizzo per un servizio realmente reso.

Rimangono purtroppo irrisolti i dubbi e le perplessità riguardo alla reale consistenza dell’importo che ACS non avrebbe incassato dalla Mo.Se. a partire dal 2013, sulla validità dei provvedimenti amministrativi emessi dai massimi vertici di ACS e poi considerati inefficaci in base ad opinioni semplicistiche, sulla transazione del debito sottoscritta dal Direttore Generale di ACS e i vertici della Mo.Se. e in seguito ritenuta nulla sebbene fossero intervenuti anche dei corposi pagamenti, ma anche rispetto alle modalità che hanno consentito ad ACS di incassare dagli utenti di Montemiletto le fatture emesse relativamente al secondo semestre del 2015 di competenza della Curatela Mo.Se..

Oltre al suddetto contenzioso, il Comune di Montemiletto ha incassato anche un altro importante risultato, sul fronte del recupero delle addizionali fogne e depurazione, con l’accoglimento da parte del Tribunale Ordinario di Avellino della richiesta di pagamento emesso nei confronti di ACS per la restituzione di 112.026,27 euro.

Rimangono ancora aperte altre questioni di carattere economico per le quali l’Amministrazione comunale di Montemiletto auspica lo stesso identico risultato nell’interesse esclusivo della Comunità.