“Se il Centrodestra mi voleva per vincere, vuol dire che si vince da questa parte”

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Clemente Mastella, oggi ad Avellino per la presentazione dei candidati irpini di Noi di Centro — Guerino Gazzella, Gino Iannace, Angelia Grella e Annunziata Napolitano — non le manda a dire. Con lui anche Pasquale Giuditta e Carlo Iannace, fratello del candidato Gino. Il sindaco di Benevento parte subito dalla polemica sulla candidatura del figlio: “Mio figlio candidato? Ad Ariano Irpino c’è il figlio di un senatore e nessuno ne parla. A Fulvio Martusciello voglio ricordare che quando lui fu eletto in quota Forza Italia il segretario regionale era suo fratello, ma nessuno disse nulla. E poi c’è il caso del ministro Lollobrigida, cognato della premier Meloni. Solo a me si pone il problema, dunque. Ho candidato mio figlio perché tutti quelli che ho sostenuto prima, una volta eletti con i miei voti, mi hanno abbandonato. Almeno, se litigo con mio figlio, spero che non mi abbandoni”.

Poi l’ex Guardasigilli si sofferma sulla coalizione e sulla scelta di sostenere Roberto Fico: “La coalizione che supporto? Qualitativamente media rispetto a ciò che ho attraversato, ma certamente migliore dell’altra. Meglio stare dove sono oggi. Ho assistito a un linciaggio morale solo perché non ho fatto quella scelta. Mi hanno chiesto: ‘Perché stai con Fico?’. Ricordo che è diventato presidente della Camera grazie ai voti di Forza Italia e Lega. Non sono certo io ad averlo scoperto. Io dai 5 Stelle sono sempre stato distante, ma le guerre puniche prima o poi finiscono. Una volta presa la decisione tra PD e M5S, era nostro dovere sostenerla per responsabilità”.

Alla domanda se Fico sia “il più democristiano dei Cinque Stelle”, Mastella conferma: “È una persona mite. Sicuramente il più democristiano che conosca tra loro”. E sul risultato elettorale in Campania: “Le partite si vincono giocandole. Le condizioni per vincere ci sono. Il centrodestra mi voleva con sé: se servivo per vincere lì, vuol dire che si vince da questa parte. Dopo il voto bisognerà pensare alle aree interne: ho chiesto un assessorato dedicato, ma con vere deleghe”.

Chiusura con una battuta delle sue: “Dicono che sto dove si vince. Forse porto fortuna: meglio portafortuna che portasfortuna, soprattutto a Napoli. E se perdo, resto dove sono. Ma immaginate se dovesse vincere Cirielli a Salerno: sarebbe una rivoluzione”.