Scritte Cgil, Petruzziello: “Indignati, ma non ci faremo intimidire”

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L’Irpinia e la città di Avellino di problematiche serie se ne trascinano dietro parecchie e da parecchi secoli, ma mai come negli ultimi anni avevano mostrato con questa frequenza i segnali di un male così subdolo e indecoroso: l’intolleranza. Razzismo, sessismo, omofobia: sono solo le punte di un iceberg che ingombra tutta l’Italia e che si mostra in tutta la sua eclatante vergogna soprattutto nelle grandi città, ma che non risparmia, evidentemente, nemmeno i piccoli centri, come l’episodio della sede della Cgil di questa mattina tristemente dimostra. Dove si annidano i germi di questo degrado culturale? Da cosa nasce quell’intransigenza verso chi, per cause oggettive o personali, rappresenta la diversità, un termine che già di per sé pare avere un’accezione negativa quando invece dovrebbe rappresentare una ricchezza della società civile?
Non è certamente questa la sede per scandagliare un fenomeno così complesso e articolato, è però quella giusta, nel suo piccolo, per riproporre ancora e con forza il dibattito in materia, partendo proprio dall’ultimo episodio in ordine di tempo e dalle posizioni espresse da coloro che ne sono stati colpiti.
Questa mattina la scoperta delle vergognose offese alle donne è avvenuta molto presto alla Cgil di via Padre Paolo Manna – alle 6.45 – ad opera del personale dell’impresa di pulizie. “P…… rosse”, “Stalking e randello nel c… delle compagne t….”, “Vi rompiamo la ….”: queste alcune delle frasi ritrovate sulle vetrate. Oscenità che si commentano da sole, che andrebbero oscurate – come il sindacato ha provveduto immediatamente a fare – ma che, nello stesso tempo, vanno riportate per consolidarne la gravità. E’ la prima volta che in città vengono prese di mira le donne della Cgil, ma non è la prima volta che la sede dell’organismo deve fare i conti con gli atti vandalici. A maggio scorso si registrarono danneggiamenti presso la stessa sede, mentre, spostandoci sul Tricolle, nel 2009 sono due gli atti vandalici che hanno colpito gli uffici di Ariano Irpino. Bravate, coincidenze, o cosa? Certo, la Cgil non è l’unico organismo che deve fare i conti con il vandalismo, ma i fatti di stamattina riconsegnano delle sfumature che vale la pena di approfondire. Innanzitutto le frasi ingiuriose sono state verniciate in rosa, poi sono state ritrovate all’indomani della giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Inoltre c’è da considerare che il coordinamento femminile è una cellula neonata in Irpinia e quindi attiva da poca. Insomma, se ad agire sono stati dei semplici sconsiderati, certamente non hanno lasciato nulla al caso.
Lo hanno evidenziato, tra l’altro, il segretario generale Vincenzo Petruzziello e la responsabile del coordinamento donne, Adele Giro, questa mattina, in occasione della conferenza stampa convocata d’urgenza dall’organizzazione. “Siamo indignate e preoccupate per quanto accaduto”, ha detto la Giro, ricordando che nelle iniziative del coordinamento non c’è alcuna connotazione politica. “Non crediamo di stare dalla parte sbagliata e rifiutiamo di essere viste come un mero oggetto sessuale – ha aggiunto – Questo episodio ci indigna come donne e come sindacaliste, ma sicuramente non fermerà né rallenterà la nostra azione”. Nessun timore nell’andare avanti, dunque, come ha sottolineato lo stesso Petruzziello. Il segretario provinciale nel suo intervento ha ringraziato il Colonnello Sottili, il Questore De Jesu e il Prefetto Blasco, per la tempestività con cui è partita la caccia agli ignoti autori, rimarcando peraltro la bontà della sinergia tra sindacato e istituzioni. Poi ha avvertito: “Non ci lasceremo intimorire dal gesto di uno o più sconsiderati, anzi ne trarremo la forza per continuare a lavorare ancora con maggiore incisività. In questo senso invitiamo tutti a far sentire la propria voce ed il proprio impegno a difesa dei diritti delle donne”. Nella sua analisi Petruzziello ha rifiutato con forza e a più riprese l’idea di donna-oggetto e non ha risparmiato il governo centrale, reo secondo lui di essere tra i responsabili della diffusione di questa mentalità distorta. “A Roma si dà il cattivo esempio – ha attaccato – E’ anche colpa del ruolo che viene attribuito alle donne nella politica del centrodestra se nella società va insinuandosi questo fenomeno”.
Sono circa 120 le donne in campo della Cgil, una ventina quelle direttamente coinvolte nelle attività del coordinamento femminile, che a margine della conferenza ha annunciato la prossima iniziativa in programma: il focus sulla condizione del rosa nel mondo del lavoro. Ripartire e ripartire subito, dunque, per dimenticare al più presto questa triste pagina. (di Eddy Tarantino)

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