I più giovani ne avranno sentito almeno parlare e chi non l’ha visto si è irrimediabilmente perso un pezzo della televisione sportiva degli ultimi anni.
‘Tonino-Carino-da-Ascoli’ (detto tutto d’un fiato) è morto nella serata di ieri, dopo una lunga malattia, a 65 anni.
Tonino Carino era uno dei protagonisti indiscussi di 90° Minuto, il programma sportivo per eccellenza, condotto da Paolo Valenti, che portava nelle case di tutti gli italiani le voci degli altri giornalisti-personaggi come Luigi Necco da Napoli, Cesare Castellotti da Torino, Marcello Giannini da Firenze e Giorgio Bubba da Genova.
I servizi di Carino erano uno strepitoso teatrino, sospesi tra un inciampo dialettico e l’altro, tra una gaffe e un salvataggio in extremis da un congiuntivo pericoloso e un condizionale, ma erano anche straordinariamente ‘veri’, fatti di semplicità, di carica umana unica, di quel provincialismo tipico di certa Italia.
Tonino Carino aveva cominciato la sua carriera al ‘Corriere Adriatico’, poi era entrato in Rai nella sede di Ancona, dove è stato caporedattore dal 1991 al 2002. Una volta in pensione ha continuato ad essere ospite di trasmissioni sportive come ‘Quelli che il calcio’. Lascia la moglie e due figli, Riccardo e Daria.
Redazione Irpinia
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