Scissione, Rocco: “Renzi rinsavisca. Sarò con Enrico Rossi anche fuori dal Pd”

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Marcello Rocco, oggi ci sarà la Direzione nazionale che, salvo stravolgimenti dell’ultima ora, dovrebbe portare alla scissione.  Quali stati d’animo è riuscito a percepire durante l’Assemblea nazionale a cui ha partecipato?

“Innanzitutto voglio precisare che insieme a tanti compagni e compagne sabato scorso ho preso parte all’incontro nazionale “Per cambiare la Sinistra, per cambiare l’Italia” organizzato dal Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. Iniziativa già in programma da diverse settimane che aveva lo scopo di lanciare a livello nazionale l’associazione ‘Democratici Socialisti’ con la mission di creare un’area di pensiero sia all’interno che all’esterno del Pd. Un luogo dove poter discutere e confrontarsi, appunto, ma l’escalation dell’Assemblea ha visto la precipitazione degli eventi che hanno indotto Renzi a convocare il Congresso. Ancora una volta a colpi di maggioranza Renzi ha deciso che esso dovrà consumarsi in pochi mesi semplicemente per favorire la sua rielezione senza che ci possa essere un vero confronto con altri candidati alla Segreteria nazionale del Pd e soprattutto senza che ci sia la possibilità concreta di affrontare in maniera seria i temi.

Ho visionato il manifesto di Enrico Rossi, punti programmatici essenziali che ho condiviso in tempi non sospetti. Personalmente ho raccolto le firme con la Cgil sulla questione lavoro, così come mi sono opposto alle politiche ambientali di Matteo Renzi. E’ un percorso che sto seguendo con la passione che ho messo in questi anni nella mia attività politica”.

Molte personalità che appoggeranno questa probabile scissione erano presenti in Parlamento durante i 1000 giorni di Renzi e spesso hanno votato determinate leggi molto criticate anche dal popolo Pd. Ti ritroveresti con loro nello stesso partito politico?

“Abbiamo creato l’associazione Idea Irpinia, un’area di pensiero e un’associazione No Profit che ci permette di lavorare politicamente e nel sociale. Ci siamo radicati sul territorio e fatto la scelta di non aderire a nessuna area politica nazionale perché non ci rispecchiavamo in nessun gruppo di minoranza del Pd. Molti hanno commesso ed ammesso i loro errori, si è deciso di voltare pagina e non provo nessun imbarazzo a stare con loro in questa importante iniziativa politica”.

Si parla da settimane di ritornare al proporzionale alle prossime elezioni. In tal caso ritorneranno le coalizioni e la probabilità che il Movimento di Sinistra che sta per nascere dai fuoriusciti del Pd possa trovare nel Pd una sponda per possibili alleanze non è affatto da escludere. Non le sembra il cane che si morde la coda?

“Se Renzi non dovesse rinsavire, il mio contributo da militante e da dirigente sarà di costruire un’alleanza sui programmi. Facendo riferimento all’Irpinia, personalmente non ho votato alle scorse Provinciali e questa scelta mi è costata qualcosina. Non ho votato perchè il Pd non ha presentato una piattaforma programmatica a sostegno della lista, una cosa per me gravissima. Assolutamente sbagliato sarebbe attaccare Renzi o il Pd ogni giorno: proseguire un impegno politico altrove significherebbe incalzarlo sui temi, cosa che purtroppo altri non hanno fatto durante questa legislatura. Non stiamo contro qualcuno, è un percorso che parte da lontano, da tutte le battaglie fatte contro alcune scelte scellerate del Governo.”

In Irpinia lei si è speso politicamente per Rosetta D’Amelio alle scorse Regionali ed è noto il sostegno reciproco che ha caratterizzato la fase recente del Partito Democratico provinciale. Questa probabile scissione frammenterà legami politici costruiti nel tempo?

“In altri partiti coloro che non sono allineati con quel pensiero politico sono persone che vanno dileggiate e allontanate. Dal mio punto di vista è imprescindibile che nel campo del Centrosinistra ci si deve differenziare. Già in altre occasioni mi sono trovato ad avere posizioni differenti rispetto alla presidente del Consiglio Regionale. Ad esempio all’ultimo congresso nazionale la D’Amelio appoggiò Cuperlo, mentre io intrapresi con Civati una battaglia appassionante come oggi sto facendo con Enrico Rossi. Durante la corsa referendaria è stata chiara la mia posizione per il No. Credo che sia assolutamente legittimo che ognuno di noi possa intraprendere strade diverse.”