Scandone “stellare” in Sicilia, giovedì il match point Eurolega

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Eurolega chiama, Avellino risponde. La Scandone espugna il “Palafantozzi” di Capo d’Orlando con una spaventosa prova offensiva e si porta sul 2 a 0 nella serie, mettendo una seria ipoteca sul passaggio del turno e assicurandosi già da giovedì il match point per il massimo torneo continentale tra le mura amiche del “Del Mauro”. Visti i risultati di Milano e Cantù, vittoriose contro Montegranaro e Roma, l’Air è l’unica squadra insieme ai campionissimi della Montepaschi Siena ad essere riuscita a sovvertire il fattore campo, soffrendo comunque molto meno dei campioni italiani in carica contro la Fortitudo Bologna. Per farlo gli uomini di Boniciolli hanno dovuto impegnarsi non poco, contro dei padroni di casa mai arrendevoli e sempre pronti a rimettere tutto in discussione grazie a veloci parziali a proprio favore. La Pierrel, evidentemente spaventata dalla mostruosa prova di Eric Williams in gara 1, si è preoccupata di riempire meglio l’area per annullare il centrone biancoverde, ma così facendo si è esposta alle bocche da fuoco irpine, che soprattutto in transizione sono riuscite a trovare tantissimi tiri non contestati e puntualmente mandati a segno. Balisticamente impressionante la prova dall’arco degli ospiti, con il sorprendente ‘gregario’ Lisicky (14 punti totali) che ancora una volta ha dimostrato tutta la sua professionalità e pericolosità in attacco ed è diventato la prima risorsa dalla panchina per il coach dei lupi. Senza Righetti, l’Air è dovuta ricorrere al mortifero 3/3 dall’arco di ‘Pistol’ Pete in avvio per dare la prima seria ‘mazzata’ a Beck e compagni. Senza dubbio l’ottimo lavoro svolto dall’Air in fase di transizione ha permesso di segnare tanto e bene (14/36 da tre, il 39%, e 22/31 da 2, il 71%) ma chi ha letteralmente lasciato il suo indelebile segno sull’incontro, e augurabilmente sulla serie, è stato il duo Green-Smith. Da veri campioni quali sono, i due colored si sono caricati sulle spalle l’intero team, confezionando una prova impressionante sia dal punto di vista numerico che dal punto di vista dell’attitudine mostrata, una spaventosa voglia di vincere che ha piegato anche psicologicamente gli avversari. Non appena infatti gli uomini di Sacchetti provavano a rifarsi sotto ci pensavano le triple di Green o le penetrazioni di Smith a riportarli a debita distanza e ad annullare puntualmente ogni velleità di rimonta. Il piccolo play, poi, ci ha messo anche gli effetti speciali con tiri da 10 metri e parabole mozzafiato allo scadere del tempo. Per i soli numeri: Green ha realizzato 27 punti (2/2 da 2, 2/2 ai liberi e 7/11 da tre) e sminestrato 8 assist, fatturando praticamente per la Scandone la metà dai punti totali. Smith, invece, è stato incontenibile in avvicinamento (10/12 da 2, 2/8 da tre) mandando a referto ben 29 punti e martellando per tutti e 40 i minuti la non certo irresistibile difesa di casa, letteralmente piegata dalla facilità con cui la Scandone trovava la via del canestro esplorando anche le seconde e terze opzioni offensive. Dall’altra parte la Pierrel ha avuto in Beck l’assoluto trascinatore, ma Pozzecco non è riuscito a replicare la straordinaria prestazione di gara 1, forse anche per l’evidente stanchezza. Tanti tiri comodi piedi per terra, frutto di un’eccellente capacità di corsa unita ad una notevolissima lucidità di gestione del risultato e delle forze hanno mandato in archivio anche gara due, regalando l’ennesima emozione indescrivibile ai 200 giunti sino in Sicilia e a tutto il popolo irpino che ora si appresta a riempire ogni singolo orifizio del palasport di Avellino per spingere i beniamini biancoverdi in quei 40 minuti che potrebbero significare tanto, tantissimo per la Scandone, per il sud e per lo sport italiano in genere.
La Cronaca: La Pierrel ripropone il quintetto di gara 1 con Pozzecco, Beck, Mejia, Wallace e Howell. Boniciolli parte con il quintetto basso lanciando Cavaliero nei primi cinque al posto dell’assente di lusso Righetti insieme a Green, Smith, Radulovic e Williams. I primi minuti sono favorevoli ai padroni di casa che confezionano un secco 5 a 0 in avvio. Dopo la sbandata iniziale la Scandone grazie a Smith e Radulovic chiude un contro parziale di 6 a 0 e piazza l’incontro sui binari di un sostanziale equilibrio. Il match, come all’andata, vive di ritmi forsennati con le due squadre che si lanciano in transizione quando possono. Si è sul 15 pari quando 5 punti in fila di Green obbligano Sacchetti al timeout (15-20 dopo 8’). Lisicky inizia a riscaldare la mano dall’arco, ma Wallace sullo scadere fa chiudere i primi 10 minuti sul 22-23 Air. Nel secondo quarto Fabi prova a ridare il vantaggio all’Orlandina ma dal cielo piovono tre bombe in fila per Avellino, due griffate Lisicky e una griffata Green (24–29 dopo 12’). Tocca a Romel Beck provare a ricucire il gap ma a salire in scena è Devin Smith che regala ai suoi il +11(39-28 dopo 16’). Pozzecco, fino a questo momento fuori dal match, viene messo in ritmo dai 3 liberi concessi dopo una banale ingenuità di Cavaliero e apre un parziale di 11 a 3 per i padroni di casa, Boniciolli si rifugia in timeout (39-42 dopo 18’). Ci pensa Green con una gran tripla a replicare alla mosca atomica: è il preludio all’ennesima offensiva biancoverde conclusa da un immaginifico tiro dello stesso Green dagli oltre 10 metri, che in terzo tempo trova solo la rete. Si va al riposo lungo sul 43-55 Avellino.
Un avvio ‘moscio’ degli ospiti in difesa rischia di pregiudicare l’intero esito del match e Capo d’Orlando inizia a credere nella rimonta (53-59 dopo 23’). Un Devin Smith assolutamente immarcabile torna a scavare il solco, mettendo punti su punti nel box score del match. I suoi 11 punti in fila gelano il “Palafantozzi” e con il libero di Campbell l’Air ottiene il massimo vantaggio, un ‘tesoretto’ di 14 punti (57-71 dopo 27’). Ancora un canestro da 3 sul finire del tempo di Green chiude il risultato sul 66-75. L’Air si riporta sul +14 con Radulovic (70-84 dopo 33’), la Pierrel prova a reagire con Ndoja ma si è ormai troppo tardi per recuperare contro questa Scandone, con le mani caldissime e tutti i suoi uomini in ritmo. Avellino gestisce fino alla fine e chiude sul 86-96 finale.
Giovedì, nell’inferno biancoverde del palasport, il punto decisivo per una doppia qualificazione, semifinali scudetto e Eurolega. Nulla è ancora deciso, e per il passo finale servirà il supporto di tutti.
(giu.mat)
Tabellini: Capo d’Orlando – Avellino 86-96
Pierrel Capo d’Orlando: Pozzecco 15, Orsini, Bruttini, Howell 6, Ndoja, Falls, Mejia 12, Fabi 4, Libirzzi, Wallace 15, Wocjic 4, Beck 23.All.:Sacchetti.
Air Avellino: Green 27, Radulovic 10, Smith 29, Lisicky 14, Sakellariou, La Rocca, Cavaliero 8, Paolisso, Napodano, Williams 5, Burlacu, Campbell 3.All.:Boniciolli.

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