Lo avevano promesso, il vento di bufera era già nell’aria ed ora si assiste ai primi segnali, singolari premesse di una presa di posizione che minaccia di assumere grandi proporzioni. Da ieri Savignano Irpinio ha cambiato nome, diventando per l’occasione la nuova Savignano di Puglia e riappropiandosi di una identità che il tempo e la storia avevano quasi cancellato. I cittadini ufitani, o per meglio dire ex irpini, si sono infatti dedicati ad una forma di polemica che ha del singolare. Mani esperte ma pur sempre ‘artigianali’ hanno provveduto alla modifica della segnaletica stradale. Ora le frecce indicative incise sui cartelli stradali blu, conducono nel centro di un comune che autonomamente si è staccato dalla Provincia di Avellino per fare un tuffo nel passato e riassociarsi, dopo lungo tempo, alla Provincia di Foggia. Emblema dell’iniziativa il nuovo cartellone di benvenuto, uno dei tanti, che rimarca, a caratteri cubitali, la fine del territorio campano e l’inizio di quello pugliese. I segnali, quelli ‘originali’, sono probabilmente stati coperti da adesivi… il tutto per dimostrare, ancora una volta, che il tempo non ha cancellato il malcontento e Savignano proprio non dimentica. Una iniziativa ‘spiritosa’ ma senza dubbio efficace che si colloca tra le proteste che dai tempi della cava dismessa in località Ischia non sembrano lasciare i savignanesi con le mani in mano. I cittadini, infatti, dopo aver disertato le urne, sono decisi ad andare avanti e ad inoltrare una richiesta di referendum che, qualora giunga a buon fine, permetterebbe a Savignano di acquisire l’ambita identità di comune pugliese. Per ora, però, ancora nulla di concreto, a parte le nuove tabelle che da ieri conducono i visitatori nell’ “ex centro ufitano” di Savignano.
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