S’Angelo a Scala – Incoronata in abbandono: la denuncia di Viola

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Sant’Angelo a Scala – “Sembrerà strano che un’Associazione come la Proloco di Cervinara ‘A. Renna’ si rivolga al Presidente della Provincia, Cosimo Sibilia, all’ssessore per il Turismo Raffaele Lanni, all’Assessore per la Cultura e Beni Culturali, Giuseppe Del Mastro, al Presidente del Parco del Partenio Gian Vito Bello, al Presidente della Comunità Montana Pasquale Ricci e al responsabile provinciale dell’Unpli di Avellino Giuseppe Silvestri, per una questione che non attiene agli interessi territoriali del Comune di Cervinara ma bensì a quelli di un altro comune che è Sant’Angelo a Scala. Ma nel cuore del massiccio del Partenio, la cosiddetta montagna Sacra, esiste oggi una piccola Pompei”. Prende le mosse da questa premessa la denuncia con cui l’organismo culturale cervinarese intende evidenziare lo stato di abbandono del complesso dell’Incoronata di Sant’Angelo a Scala. Il riferimento è ai resti murari del convento dell’Incoronata fondato dal Beato Giulio. “Esso fu distrutto dai francesi nel 1806 – informa la Pro Loco – a seguito dell’ospitalità che avevano dato i monaci al famigerato Fra Diavolo. L’Eremo dell’Incoronata sorge a cinque chilometri dal paese, in alta montagna. Fondato nel 1500, è stato in passato al centro di grandi pellegrinaggi per la grande devozione alla Madonna dell’Incoronata considerata miracolosa. L’eremo Camaldolese aveva per importanza oscurato l’interesse persino del complesso Benedettino di Montevergine. Il progetto di recupero, oltre ad aver fatto emergere le vecchie mura, poi sottoposte ad opera di consolidamento, ha riportato alla luce le quaranta celle, che nell’antichità avevano ospitato i monaci camaldolesi, fondatori dell’Eremo. In via di recupero anche gli orti annessi, dove, secondo quanto riportato dalle “Cronache Camaldolesi”, i monaci erano soliti coltivare spezie e piante officinali. Nell’aprile del 2009 una delegazione della congregazione religiosa dell’Eremo Camaldolese Tuscolano di Frascati è stata in visita all’Eremo dell’Incoronata – prosegue il presidente della Pro Loco Francesco Viola – I religiosi, accompagnati dal vice-sindaco Riccardo Lamberti e dal parroco di Sant’Angelo A Scala, Don Tarcisio Loro, hanno mostrato interesse per il complesso religioso. Si profila quindi una fattiva collaborazione tra l’Eremo di Frascati e il Comune di Sant’Angelo a Scala con l’obiettivo di richiamare finanziamenti per completare l’opera di recupero e riportare all’antico splendore l’Eremo di Sant’Angelo a Scala. La nostra preoccupazione però sta nel fatto che ad oggi il luogo è incustodito, vi è una stradina ben tenuta che favorisce il furto di bellissime pietre lavorate e la sbarra di ferro che ne vietava l’accesso è stata distrutta. Sono tanti quelli che hanno portano via bellissime pietre e scale lavorate da abili artigiani della nostra storia. Riteniamo che l’importanza di questo luogo, e la bellezza degli scavi è interesse di tutta la comunità del Partenio e strategico per il lavoro che le Istituzioni stanno facendo, investendo tanti soldi in materiale e iniziative di promozione territoriale. L’unico problema è che per fare Sistema di Sviluppo del Territorio è assolutamente importante conservare e difendere il patrimonio artistico, storico e paesaggistico che vorremmo offrire ai visitatori della nostra Provincia. Anche il servizio di trasporto pubblico è fatiscente – sottolinea Viola – Gli autobus vecchi sembrano vagoni bestiame, soprattutto sulla tratta che porta da Avellino a Rotondi, cattivo biglietto di visita per i turisti che si dirigono a Montevergine e nel Parco del Partenio. Non ci spieghiamo come alcuni di questi veicoli abbiano superato i collaudi periodici! Il nostro dovere di associazione turistico-culturale è quello di denunciare le deficienze e gli abusi del territorio concertando con le Istituzioni le soluzioni possibili, ma la responsabilità ricade solo sugli organismi preposti se mostrano poca sensibilità alle sollecitazioni dei cittadini. Sicuri che la nostra denuncia sarà presa seriamente in considerazione – chiosa la Pro Loco – rimarremo attenti osservatori della richiesta di aiuto che abbiamo appena sollecitato”.

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