Le emozioni irpine ed i sentimenti dei giovani del Sud sono stati messi in scena, in quel di San Casciano Val di Pesa, da cinque giovani di Cairano (Av), Claudia D’Angelis, Arianna Luongo, Alessandro Mazzeo, Gerarda Melillo e Massimiliano Melillo che, in Toscana, hanno partecipato alla decima edizione del Festival Internazionale di Teatro Azione. “Le Ali”: è questo il titolo della creazione collettiva scaturita dal laboratorio di teatro azione sviluppatosi nel 2013 e curato dalla Compagnia du Campus e dalla Compagnia Collectif Libertalia dei registi Giovanni Orlandi e Patrick Duquesne. Non partendo da un testo esistente ma creandolo attraverso un’attività di animazione strutturata i giovani, con successo, sono riusciti ad esprimere la realtà in cui vivono. Applausi a scena aperta per i cinque ragazzi sia nella performance di Scandicci, di domenica pomeriggio, che nel Festival che si è tenuto nella serata di lunedì a San Casciano. «Sicuramente abbiamo i piedi in terra, ma la testa spesso cerca le nuvole lassù. Come per crescere, come per raggiungere qualche inaccessibile stella. Come per dire: questo mondo è una prigione se non metto qualche sogno in prospettiva. E allora… scappiamo». E’ questo, in sintesi, il messaggio che i cinque ragazzi irpini, rappresentanti della compagnia Radici, fortemente ideata e voluta dal grande show maker, nativo di Cairano, Franco Dragone, hanno voluto lanciare al folto pubblico presente all’iniziativa. E nelle loro parole c’è tanto entusiasmo e determinazione. «Considero il Teatro-Azione una grandissima opportunità – dice Massimiliano Melillo. A 15 anni, essa assume un grandissimo valore. Dopo quasi due anni di teatro oso quasi considerarmi un attore. Una volta salito sul palco, l’attore deve abbandonare la realtà, per dar sfogo a tutta la fantasia possibile. Credo che questa sia la cosa più bella. Poi con Patrick e Giovanni diventa tutto più semplice. Hanno la capacità di aprirti la mente e di prendere tutto ciò che è utile per diventare attore. Sono davvero molto entusiasta di questo progetto che ha come protagonista noi cinque ragazzi. Ma soprattutto molto fiero di essere una radice di questo paese, e come radice, portare Cairano in giro per l’Italia e l’Europa». Felice per l’esperienza anche Arianna Luongo. «E pensare – dice Arianna – che all’inizio non volevo neanche provare, ma poi piano piano, grazie a Patrick e Giovanni mi sono appassionata sempre di più ed ora mi diverto da morire. Il teatro e un’esperienza a fare perché aiuta a crescere e ogni persona è libera di esprimere le proprie emozioni. Chi l’abrebbe mai detto: siamo in Toscana. E’ una grande emozione, portare un pò di Cairano, un pò di noi, in giro per l’Europa. Quest’esperienza mi ha fatto crescere e sono sicura che quando tornerò sarò più forte di prima. Per metà è magia». E poi le parole di Alessandro Mazzeo. « Un’esperienza molto affascinante per me quella del teatro. Sono andato incontro – commenta Alessandro – a qualcosa che non avevo mai visto prima e che subito mi ha incuriosito. Quando ci incontriamo per fare teatro sono molto felice e l’aver saputo della possibilità di andare in Toscana per rappresentare il nostro corto mi ha reso molto entusiasta e mi ha dato la carica per poter dare il meglio di me sul palco. Inoltre, l’idea di rappresentare il mio paese mi rende orgoglioso, perché posso portare cin giro per l’Europa le mie radici: tutta quest’esperienza teatrale, iniziata qualche anno fa è bstata davvero molto interessante, divertente e impegnativa». Presente il Toscana, con il gruppo, insieme al presidente della Pro Loco Gerardo Marziello, anche il direttore artistico del Festival dei Corti teatrali a Cairano, Dario Bavaro. «Nel teatro – commenta Bavaro – si genera un campo in cui il tempo, l’ambiente, le vicende, le emozioni, il mondo stesso sono diversi dal nostro mondo ordinario. Questo campo è generato non solo dagli attori, ma da una combinazione di persone che entra in questo incantesimo, ci vive dentro e ne viene trasformata. In questi giorni, al Festival Internazionale di Teatro Azione di San Casciano in Val di Pesa – continua Bavaro – cinque ragazzi di Cairano : Arianna, Alessandro, Claudia, Gerarda e Massimiliano, alla loro prima rappresentazione ufficiale, hanno rinnovato, con successo, la magia del teatro. E’ stato emozionante assistere a questa prova e vedere come, in così poco tempo, questi giovani cairanesi, guidati da Giovanni e Patrick, hanno catturato l’attenzione del pubblico. Il progetto Teatro a Cairano Le Radici delle Nuvole, voluto e sostenuto da Franco Dragone, grazie a questi giovani ed a tutti coloro si stanno impegnando per il suo successo, continua ad emozionare ad ogni tappa ed a nutrire le nuvole di Cairano dalle radici per metterne altre in nuovi luoghi».
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