Rusolo attacca Ciampi: “Nelle linee programmatiche i soliti slogan”

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Di seguito la nota di Maria Rusolo, presidente dell’associazione “Avellino città ideale”.

Continua la brutta avventura del Comune di Avellino, o meglio forse sarebbe  giusto dire continua la telenovela che vede coinvolti i nuovi amministratori della città.

Non siamo giovanissimi e mastichiamo da un po’ di tempo, il dolce sapore della politica e delle vicende cittadine, ed in tutta onestà non ci era mai capitata tanta approssimazione, e violenza di linguaggio come di questi tempi. Se questo è il rinnovamento ci tocca diventare conservatori.

In realtà abbiamo la sensazione che questo tipo di comportamento, piuttosto bislacco, sia la nuova cifra della cultura politica che imperversa a livello nazionale, e che gli Avellinesi nuovi eletti non hanno fatto fatica a copiare.

Slogan sempre identici, comunicazione superficiale, mancanza di approfondimento, parole chiave da ripetere in maniere ossessivo- compulsiva, con il solo scopo di distogliere l’attenzione dalle questioni veramente importanti che riguardano la città e che rischiano di veder finire tutto in una bolla di sapone, in “ nulla di nuovo” sotto il sole.

Insomma qualcuno pensa che non valga più la pena pensare di poter gestire la città, ma soprattutto qualcuno pensa che la politica non sia un campo in cui investire se stessi ed il proprio impegno. Noi vorremmo una Città, se ci è consentito dirlo, senza timore, di essere poi attaccati a mezzo social, dai seguaci del Movimento.

Vorremmo una città che non sia normale, come la definite voi, ma che abbia lo spirito e la possibilità di ricercare di essere compiutamente comunità, e che è bloccata da una diatriba senza fine tra vecchio e nuovo, in cui in realtà i metodi sono sempre gli stessi ed i contenuti spariscono.

Guardate chi scrive non ha mai risparmiato una critica alla vecchia classe dirigente, con consapevolezza dei contenuti di ciò che si andava ad analizzare, senza che vi fosse mai da mettere in discussione rapporti umani od istituzionali.

Oggi le nostre legittime critiche, e valutazioni, ed anche quelle della opinione pubblica, diventano un reato di lesa maestà , costruendo un clima terribile di ostilità umana, e non solo politica, che è quanto di peggio si possa fare ed intraprendere come strada.

Non c’è ponte troppo grande che possa garantire la fuga al cospetto di questo tipo di atteggiamento e tutto si ripercuote sulla qualità della vita dei cittadini, delle associazioni, degli imprenditori della città che avrebbero bisogno di esempi da seguire, e di interlocutori a cui relazionarsi ed a cui affidarsi.

E mi spiace ma non potete essere voi che tra un post e l’altro dividete i cittadini, in elettori buoni e cattivi, in melma ed acqua limpida, dimostrando di non aver la benché minima competenza anche quando parlate dei Bilanci e della situazione finanziaria del Comune.

Magagna, truffa, fango, insomma io credo che la reazione infastidita ci sia tutta, ma la reazione non appartiene solo ai diretti interessati, ma a tutti quelli che non si riconoscono in questo modello culturale. Noi non ci stiamo, e non ci sentiamo rappresentati da questo tipo di attività ludica, nella quale tra un post e l’altro, poi si gioca a trovare un voto in Consiglio che garantisca la sopravvivenza.

Le linee programmatiche presentate dal Sinadaco Ciampi sono l’espressione più tangibile di questa amministrazione superficiale e semplicistica, che continua a non dire altro che non siano parole vuote, e prive di appigli nella realtà quotidiana.

Operazione trasparenza, legalità, efficienza. Parole trite e ritrite, ma che non significano nulla se non nella misura in cui si cominci un duro lavoro di diretta conoscenza della macchina amministrativa, e che diventano promesse di una eterna campagna elettorale.

Per non parlare della cultura, dove si ribadisce la necessità di dare un contenuto alle strutture pubbliche, ma non si capisce come, e con chi, se non si è saputa realizzare una selezione pubblica e corretta neanche per il ferragosto. E sparisce quindi il Regolamento delle associazioni, e con esso l’albo, che consentirebbero una prima scrematura tra chi la realtà associativa la vive e chi si costruisce una scatola per aggirare,eventualmente gli ostacoli.

Lo so, lo so, siamo mal pensanti e dovremmo farvi lavorare, ma in democrazia si parte dalla attenta lettura di quanto ci proponente e credeteci non è per nulla buono il Buongiorno.

Un ultimo appunto, ci sia consentito, lasciate in pace la stampa, che non può essere amorevole e delicata, ed osannata, solo se scrive cose buone, e vi sostiene, ma che ha un altro compito quello di vigilare sul corretto funzionamento della macchina democratica, e che non merita i vostri strali e le vostre minacce di querela. Cominciate ad acquisire la consapevolezza che non siete a casa vostra, e dateci il Comune, con le pareti trasparenti che vi avevate promesso.

Maria Rusolo

presidente Avellino città ideale