Formia – Come sette giorni fa l’arbitro ci mette le zampino e Avellino esce ancora una volta sconfitto per un soffio. La trasferta in terra laziale si chiude infatti con un 10-7 per i padroni di casa, che bissano il risultato dell’andata e lasciano ancora una volta con l’amaro in bocca i lupi, giunti a Formia con ben altre ambizioni.
L’avvio sembra promettente, con un Avellino concentrato che prima prende le misure agli avversari, poi va addirittura in meta. E’ il ventesimo, e a firmare i cinque punti è Luca Pericolo, impiegato oggi nel ruolo di secondo centro per quasi tutto il match. Rauseo non sbaglia il calcio aggiuntivo e così i lupi si portano sullo 0-7. La pressione biancoverde non trova però seguito alla ripresa del gioco, che fa registrare il risveglio del Formia. I locali ci mettono circa due minuti per pareggiare il conto. I biancoverdi pagano un’incertezza difensiva su una palla vagante e i rugbisti di casa sono pronti ad approfittarne. La trasformazione non è precisa e quindi lo score si fissa sul 5-7. Dopo le due fiammate l’intensità della gara cala e così il risultato non cambia più fino al riposo.
Nell’intervallo mister Rea prova a riorganizzare l’assetto dei suoi in vista del presumibile assalto del XV avverso, ma i piani del trainer di Pomigliano saltano praticamente subito, visto che il Formia riesce a trovare la seconda meta dopo poco più di cinque minuti di gioco. Ancora una volta non entra il calcio aggiuntivo, ma il sorpasso arriva comunque: 10-7. A questo punto Avellino è chiamato a rialzarsi.
Spinti anche dall’incoraggiamento dei circa dieci tifosi che non hanno voluto abbandonare la squadra in questa delicata trasferta, i lupi hanno un’ottima reazione ed organizzano quelle grandi manovre che porteranno il Formia chiuso a difesa del risultato per tutto il resto della gara. Il rugby offerto dai trenta in campo non è spettacolare, ma la posta in palio è alta e la voglia di vincere è tanta. Gli attacchi biancoverdi sono condotti più col cuore che con la tecnica, ma servono a guadagnare preziosi centimetri di campo. Spesso i laziali riescono a sventare la minaccia ma in ben due occasioni i lupi riescono ad andare a segno. Prima è Nastri a schiacciare in meta a cinque minuti dalla fine, poi è Rauseo, proprio sullo scadere, a centrare i pali su piazzato. Le mani irpine si alzano al cielo in entrambe la circostanze, ma l’arbitro è di avviso diverso, negando la gioia della probabile vittoria prima e del certo pareggio poi ai lupi, con due decisioni che lasciano molto più di un dubbio. E così allo scadere non si sblocca il 10-7, che condanna immeritatamente Avellino ancora una volta solo alla consolazione di quel punticino di bonus per sconfitta con scarto minimo, che quantomeno serve a smuovere la classifica.
Tra le note positive di giornata, il debutto di ben quattro esordienti. Si tratta dell’ala sinistra Claudio Marrone e del pari ruolo – subentrato nella ripresa – Antonio Del Gaudio, del pilone rumeno Jonel Vanuz e della seconda linea Vincenzo Porcelli. Le quattro speranze dell’ovale in biancoverde hanno ben retto ai ritmi della gara e hanno mostrato buone qualità, con il massiccio Porcelli che in particolare si è fatto notare anche per una bella percussione. Brutta botta invece per Sabino De Feo. Il coriaceo terzo centro nulla ha potuto contro un costato dolorante dopo un duro scontro di gioco, ed è stato costretto ad abbandonare anzitempo il rettangolo di gioco. L’augurio per lui è che torni presto a riallenarsi con i compagni.
Domenica non si giocherà, il calendario registra infatti una pausa. Alla ripresa – il 21 febbraio – i lupi saranno chiamati ad una nuova trasferta, questa volta più ostica, in casa del Torre del Greco.
Redazione Irpinia
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