Rsu Acs: “Meno demagogia. Sindaci portino il caso dalle Istituzioni”

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“Riscontriamo, con grande rammarico, il fatto che nessuno, compreso i sindaci dei comuni interessati, si è degnato di spendere qualche parola a favore del personale ACS impegnato, lo scorso fine settimana, nella riparazione di una grossa condotta adduttrice nel comune di Villamaina. Una rottura che ha causato l’interruzione dell’erogazione idrica a circa una trentina di comuni. Vogliamo essere noi, a questo punto, a ringraziare il personale che ha lavorato per circa 40 ore di continuo al fine di ripristinare l’erogazione idrica prima possibile, dimostrando un grande senso di responsabilità e dedizione al lavoro, nonostante qualche sindaco, durante l’ultima assemblea dei soci, si e scagliato contro il personale”. Così la Rsu Alto Calori servizi esprime la propria amarezza per quanto accaduto a Villamaina.
“Quaranta ore di lavoro, nonostante le avverse condizioni meteo che hanno rallentato i lavori creando non poche difficoltà, il tutto senza prendere lo stipendio e lo straordinario, anzi il personale ha dovuto provvedere a pagarsi persino il pasto considerato che in busta paga non è stato mai riconosciuto il buono pasto. A questo punto vorremmo sapere dove fossero i sindaci quando il personale ACS era in un vallone tra fango e pioggia, qualcuno si è preoccupato solo di telefonare per sapere i tempi previsti per il ripristino dell’erogazione idrica, per la serie “basta che il mio comune sta tranquillo il resto non conta”. Eppure durante le assemblee i sindaci chiamano tutti al senso di responsabilità ma nessuno evidenzia che buona parte dei comuni hanno le condotte di distribuzione in pessime condizione costringendo ACS ad erogare molta più acqua del dovuto, basta fare il confronto con le portate dettate dal Piano Regolatore delle Acque, contribuendo a far lievitare i costi di energia elettrica che mettono in affanno le casse aziendali. Per non parlare di tratti di condotta sostituiti a spese di ACS che pur non essendo proprietario delle condotte, è stato più volte costretto a farlo per diminuire il numero degli interventi di riparazione al fine di contenere i costi di manutenzione. “Troppi Generali e pochi soldati” è stato dichiarato dall’AD e da qualche sindaco, ma vorremmo dire a questi signori: Chi li ha nominati i Generali: la politica, magari durante qualche campagna elettorale; ma i nostri sindaci e qualche amministratore sono politici o appartengono ad un altro pianeta?. Non dimentichiamo che l’Acs è stato sempre un bacino di voti prima e un bacino di acqua dopo, evidentemente qualcuno dimentica troppo facilmente le cose. Invitiamo i sindaci a fare meno demagogia e più fatti magari portando il problema Alto Calore sui tavoli istituzionali, non solo a tutela di 360 famiglie ma anche a tutela di una risorsa preziosa come quella dell’acqua di cui l’irpinia è ricca. Vogliamo mettere in chiaro che questo senso di responsabilità, da parte del personale ACS, potrebbe non durare in eterno considerato, che di qui a poco, dovremmo trovarci un altro lavoro”.

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