“Sono affascinato da questo carnevale e da questa tarantella che ha davvero un’identità davvero unica e singolare”. E’ il ‘tributo’ che Luca Rossi, giovane interprete della tradizione musicale campana, conferisce a Montemarano ed alla sua tradizione carnevalesca. Intervenuto al convegno di sabato scorso su “La tradizione popolare tra sacro e profano” tenutosi nell’aula consiliare del borgo altirpino, Rossi, che poi in serata si è esibito in uno splendido concerto incentrato sul suo primo album “Pulecenella Love”, ha elogiato Montemarano, definendolo “un punto di riferimento importante – dice – della cultura popolare”. E sul suo disco afferma: “E’ una miscela tra sacro e profano con una sezione dedicata alla devozione fino ad arrivare poi alla passione ed all’amore carnale”. A testimoniare, invece, la valenza di cui si fregia il carnevale nel popolo montemaranese è Dino Scaramozza, presidente del Forum dei giovani di Montemarano. “Si tratta di un evento – spiega – molto sentito dai ragazzi del posto. Una manifestazione che genera entusiasmo, che fa gruppo e che nasce molto prima dei giorni della kermesse proprio per mettere a punto tutti i dettagli per una impeccabile organizzazione”. “Noi giovani – conclude – faremo di tutto per mantenere viva questa tradizione”. E proprio sull’aspetto della tradizione si sofferma Mario Cerchione, presidente della Zeza di Mercogliano, che parla della Candelora. “Espressione massima – afferma – di unione tra sacro e profano”. Non manca poi di evidenziare come siano importanti le formule sinergiche che aiutano a crescere e valorizzare sempre più il patrimonio di storia e cultura. “Un esempio – sostiene – è il Carnevale Princeps Irpino, di cui facciamo parte insieme ad altri otto carnevali della provincia”. Rimarca l’importanza della tradizione Alfonso Munno, presidente dell’Associazione Sant’Antuono, la cui festa anima la comunità di Macerata Campania. “Una manifestazione – sottolinea – tra le più importanti nel panorama delle tradizioni popolari e religiose del territorio regionale che è diventata un’attrattiva per un grande numero di visitatori campani e non solo”. L’incontro di sabato, che ha visto, tra gli altri, la partecipazione in sala di Beniamino Palmieri, sindaco del paese altirpino, e di Roberto D’Agnese, direttore artistico dell’edizione 2014 del carnevale montemaranese, rientra nella cornice degli eventi del Carnevale di Montemarano. Organizzata dal Comune di Montemarano, le associazioni “Pro Montemarano” e “Amo Montemarano”, il Museo civico etnomusicale “C. Coscia” e “A. Bocchino” di Montemarano, la Confraternita della Misericordia di Montemarano, il Gruppo Fratres di Montemarano, la Scuola di Tarantella Montemaranese, l’associazione culturale “Hyrpus Doctus” di Montemarano, il locale Forum dei Giovani, l’Istituto comprensivo Alessandro Di Meo, “Montemarano Wine Excellence”, il Centro sociale di Chianzano e l’ichNET-Campania, la manifestazione (partita venerdì 17 gennaio) si concluderà domenica 9 marzo con il tradizionale Carnevale morto. Circa due mesi di iniziative tra sfilate, danze, mostre di maschere (in collaborazione anche con Carnevale Princeps Irpino), rassegne artistiche, spettacoli musicali, lezioni di tarantella e convegni. Tra le altre cose, sarà anche consegnata la cittadinanza onoraria a Roberto De Simone, regista teatrale, compositore e musicologo italiano. La kermesse racchiude ben duemila anni di storia: segno di un significativo patrimonio di cultura e di valori che si consolida sempre più nel tempo. Grazie alla sua identità, il Carnevale di Montemarano rappresenta un importante appuntamento di incoming turistico, capace di attrarre in provincia di Avellino un crescente numero di visitatori.
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