Roma, albero di Natale a piazza Risorgimento grazie a Confesercenti e all’Associazione Luminarie Italiana

0
294

Un Albero di Natale luminoso per Roma: è ciò che Confesercenti Roma e Lazio con l’Associazione Luminarie Italiana, in collaborazione con il Comune di Roma, dona alla città eterna. E’ stato installato a Piazza del Risorgimento, è alto 10 metri con un diametro di 3.5 metri, una struttura in alluminio leggera (circa 300 chili) che consuma poco, essendo composta in led (ben 5000) e quindi eco-friendly.

Sarà acceso domani 18 Dicembre alle ore 19.00.

All’accensione saranno presenti la sindaca di Roma Virginia Raggi, Valter Giammaria Presidente Confesercenti Roma e Lazio e Vincenzo Schiavo, responsabile per Confesercenti delle politiche del mezzogiorno.

Così Schiavo commenta:“ «E’ per noi l’Albero della speranza, della rinascita economica significa coltivare l’idea di rialzare la testa quanto prima. Questo dono ha un alto valore simbolico. E’ un segnale per ribadire che sosterremo con ogni forza e strumento la risalita economica, supportando tutte le aziende, iscritte o non iscritte alla nostra associazione. L’albero illuminato rappresenterà il Natale ma anche la luce in fondo al tunnel della crisi economica che ha causato questo maledetto Covid-19 ».

Valter Giammaria Presidente Confesercenti Roma dichiara: “ In un momento così difficile per l’economia e per gli imprenditori del nostro territorio, la Confesercenti

sempre di più vicina agli operatori, ha voluto accendere l’albero di Natale a nome di tutti gli operatori come segno di speranza, per lo sviluppo e la ripresa dell’economia cittadina e del mondo del lavoro”.

L’Albero illuminato, è stato già installato dall’Associazione Luminarie Italiana (originaria di Avellino e associata a Confesercenti) che si occupa da sempre, su tutto il territorio nazionale, di allestimenti Festivi (per esempio le feste patronali del Sud Italia) e Natalizi.

Spiega Antonio Spiezia, presidente dell’associazione luminarie: “Noi siamo visibili nonostante i 100 soci e oltre 7000 dipendenti, e un fatturato di 50 milioni all’anno, per questo Stato siamo invisibili, visto che non ci è stato riconosciuto alcun sostegno o anche un semplice sgravio.