Rocca San Felice – (di Antonio Porcelli) – Ho incontrato Enzo giorni fa e come al solito mi era apparso ottimista sul futuro del paese, il gioiello dell’Alta Irpinia, che tentava in tutti i modi di portare all’attenzione dei flussi turistici e proiettarlo nei finanziamenti fondamentali per la rinascita del paese. Enzo Cipriano e Tancredi Lisena li trovavi sempre disponibili, sempre a “posizionare” il paese amato nelle occasioni importanti e rendere la permanenza a Rocca San Felice un momento di svago e di incontro con la piacevolezza dell’anima. Perché Rocca San Felice è bella: il perfetto connubio della pietra con la storia, con i portali degli antichi onori e l’idea del medioevo sempre attuale. Rocca San Felice è l’Umbria e la Toscana d’Irpinia: e Lorenzo, così mi appare ancora, il duca della festa medievale che accoglie gli ospiti nella festa del paese. Quella sera con Rosanna, Giuseppe De Mita e la moglie, Franco Genzale, eravamo anche noi con gli abiti antichi del passato. Un po’ buffi ma protagonisti nella cena medievale in piazza con Lorenzo il padrone di casa e Tancredi l’uomo del cerimoniale. Lorenzo aveva curato tutto nei minimi particolari: i rapaci, le fiabe, la musica, l’accoglienza dei cortili con la giusta atmosfera e le stradine con le torce accese, con l’austero castello degli innamorati pronto a raccogliere le speranze e i desideri dei più giovani. Atmosfere d’altri tempi capaci di rigenerare l’anima e il corpo. L’amministrazione comunale di Rocca San Felice era il volontariato che si metteva a disposizione del turista e dei curiosi, per animare il borgo antico e renderlo centro di cultura viva con i magici suoni d’altri tempi. La scomparsa di Lorenzo Cipriano arrivata come un fulmine a ciel sereno per l’improvviso malore che ha spento la sua vita combattiva e di appartenenza all’amato paese, ci rende oggi ancor più piccoli e fragili. Rocca San Felice perde uno dei suoi uomini migliori che ha sempre creduto nel rilancio del borgo e nei progetti occupazionali per evitare i viaggi della speranza ai suoi concittadini. Resterà in me e nei tanti commensali della cena medievale la figura nobile del padrone di casa: Lorenzo Cipriano, sindaco di Rocca San Felice e cittadino… innamorato del suo bellissimo paese.
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