Risorgimento Socialista, sostegno agli operai della Novolegno

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Ingresso Novolegno

Il comunicato di Risorgimento Socialista: “Il coordinamento regionale campano di Risorgimento Socialista esprime solidarietà agli operai della Novolegno.

Il gruppo Fantoni con arroganza da padrone delle ferriere ha deciso di non voler applicare la
procedura per le nove settimane ulteriori di ammortizzatori sociali in seguito al Covid-19. Con la scadenza
dei dodici mesi di cassa integrazione, ormai ogni rapporto tra le maestranze e la Novolegno, è cessato.
Nel condividere la rabbia degli operai non si può non denunciare il comportamento di una azienda la quale
dopo aver sfruttato il territorio con notevoli danni ambientali ed alle popolazioni lascia intere famiglie in
mezzo alla strada.
115 famiglie non avranno più uno stipendio su cui contare, frutto del loro lavoro e di anni di sacrifici.
L’Irpinia tutta viene penalizzata da un’azienda che aveva ottenuto tutto ciò che aveva chiesto per oltre
quarant’anni.
Pieno appoggio alle forze sindacali che stanno provando a trovare una soluzione all difficile situazione della
fabbrica di Montefredane.
Un invito viene rivolto alle forze politiche affinché appoggino un progetto per la riconversione dello
stabilimento con la predisposizione e presentazione di un piano industriale che prospetti la continuità
produttiva, attraverso la riconversione dello stabilimento che possa salvaguardare i lavoratori, anche
attraverso gli strumenti esistenti e tutti gli altri che potranno essere individuati.
Risorgimento Socialista Campania nel ribadire la vicinanza ai lavoratori della Novolegno chiede una
soluzione che garantisca occupazione e lavoro, non ammortizzatori sociali. Continueremo a stare al fianco
dei lavoratori della Novolegno e a tutti quei lavoratori Irpini che si troveranno nella loro stessa condizione e
chiederemo quotidianamente al Governo di non perdere piu’ tempo e di trovare al piu’ presto una
soluzione risolutiva che possa garantire nel breve e lungo periodo la produzione e l’occupazione per tutti i
lavoratori messi in strada senza loro colpa”.