“E’ uno spettacolo deprimente quello messo in essere presso la Camera di Commercio di Avellino che gli imprenditori irpini non meritiamo. La nostra confederazione pur essendo una delle prime in provincia di Avellino come certificano i dati Inps non ha partecipato al bando per il rinnovo del consiglio camerale perché ritenuto inutile visto l’accorpamento in programma con Benevento e soprattutto perché siamo convinti che questo ente deve essere rivisto e rinnovato. I fatti poi ci hanno dato ragione – così il vice presidente nazionale di Confimprenditori Gerardo Santoli.
“Purtroppo Avellino – continua il vicepresidente – non è un caso isolato, lo stesso è avvenuto in altre province come per esempio Catania. Quello che chiediamo è un senso di responsabilità . Se non si riesce a trovare una soluzione condivisa , facciamo in modo, anche se la legge non lo prevede, che siano gli imprenditori iscritti a scegliere il presidente della Camera di Commercio di Avellino indicando un giorno dedicato all’indicazione del presidente, una sorte di elezione. L’impegno è che poi le parti prendono atto e procedono di conseguenza . Il problema serio è che molte organizzazioni sono autoreferenziali e nei fatti non rappresentano nessuno se non sè stessi e a quel tavolo non siedono in nome degli imprenditori ma a titolo personale. Più volte si è accusato la politica di scontrarsi solo per accaparrarsi questa o quella poltrona, ora le organizzazioni di categoria fanno la stessa cosa.”
“Se a questo spettacolo aggiungiamo Il giallo degli iscritti fantasma e il fatto che associazioni pur tradizionalmente non presenti nelle provincia di Avellino e Catania avrebbero fatto registrare un singolare boom di iscritti che risultano anche negli elenchi di altre associazioni alcune domande nascono spontanee. Com’è possibile che ad Avellino come a Catania spuntino centinaia di ditte – in una fase storica peraltro di crisi acclarata – e che non esistevano prima? E’ possibile che qualcuno abbia attinto ad elenchi di altre associazioni, all’insaputa degli imprenditori e commercianti interessati? La risposta è ovvia, queste classi dirigenti stanno giocando una partita vitale per la loro sopravvivenza dimenticandosi del buon senso e dei problemi della classe imprenditoriale”- conclude Santoli.