Rimpianti di Coppa, ma che pubblico quello della Sidigas

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Rimpianto. Non si può che raccontare così il quarto di finale della Sidigas Avellino alle Final Eight di Coppa Italia, una kermesse che ha avuto le fattezze di una mera trasferta di campionato per i biancoverdi nonostante il pubblico amico sia stato in netta prevalenza sugli spalti. E dire che Ragland e soci erano giunti in Riviera romagnola con tutte le intenzioni di andare fino in fondo. Le premesse c’erano tutte: secondo posto in graduatoria, vittoria sulla favorita Milano appena due settimane fa e, come detto, entusiasmo a mille della piazza.

La Scandone, sui legni di Rimini Fiera, è partita anche bene: break di 9-0 portato in dote da uno scatenato Thomas. Gli irpini hanno flirtato con la doppia cifra di vantaggio per tutto il primo tempo, toccando punte di +12 prima del minuto di ordinaria follia. Un passivo di 2-14 subito in un amen dagli uomini di Sacripanti che ha spianato la strada alla rimonta sassarese, su cui sono scritti a caratteri cubitali i nomi di Stipcevic (15 punti) e soprattutto Lacey (19 di valutazione).

Nel finale tanto equilibrio e gara decisa dagli episodi. Ragland (con tanto di dente rotto) colleziona punti e assist, Leunen inventa un paio di giocate da maestro, Lawal e Lydeka fanno a sportellate con il panzer Fesenko. Alla fine pesa un libero sbagliato proprio dal 44 e la Dinamo che trova il vantaggio con Stpipcevic ad una manciata di secondi dalla sirena. La strategia di Sacripanti agli ultimi 3 secondi riesce anche a regalare un tentativo a Ragland ma le speranze biancoverdi si infrangono sul primo ferro. In semifinale ci va Sassari.

Resta l’abbraccio con il pubblico, in più di 500 hanno riempito il Polo Fieristico di Rimini facendo sentire la propria vicinanza alla squadra. La Sidigas riparte da qui, perché gli obiettivi sono ancora tanti e la stagione, compresa di postseason, è ancora lunga. Amarti ancora recita una canzone di qualche anno fa di Mina, la Sud di Avellino ha trasformato questa frase in un gigantesco striscione che ha riempito il PalaFiera colorandolo di biancoverde.