A meno di dieci giorni dalla scadenza del bando emanato dalla Regione Campania per la presentazione da parte dei Comuni, dei progetti per la realizzazione di impianti di compostaggio per la frazione organica dei rifiuti recuperata attraverso la raccolta differenziata, il comitato irpino “Rifiuti Zero” esorta il Consorzio Smaltimento Rifiuti Avellino 1, i Comuni del bacino, e in primo luogo il Comune di Avellino a mobilitarsi affinché siano presentati progetti finanziabili per la realizzazione di impianti di compostaggio adeguati.
“La Regione Campania ha stanziato, per tali progetti, un finanziamento complessivo di 100 milioni di euro – dice in una nota il comitato Rifiuti Zero -. Nella provincia di Avellino esiste un solo impianto di compostaggio di qualità, quello di Teora, la cui capacità di lavorazione è del tutto insufficiente a trattare la quantità di rifiuto organico che può essere recuperata attraverso la raccolta differenziata. Quell’impianto è situato ad una distanza di circa 60 chilometri da Avellino e dal suo hinterland, dove si concentra la maggiore produzione di rifiuti urbani della provincia. L’aggiornamento del Piano Regionale di gestione dei Rifiuti presentato dall’Assessore all’Ambiente Ganapini il 15 ottobre 2008 prevede, per la provincia di Avellino, la necessità di potenziare la capacità di trattamento della frazione organica del rifiuto urbano recuperata attraverso la raccolta differenziata.
L’emergenza del Formicoso ha mobilitato e sta mobilitando, in difesa di quel territorio che appartiene a tutti noi, cittadini, associazioni, amministratori locali, organi di stampa locali e politici di tutti gli schieramenti. Non ci pare che vi sia stato un sindaco che non abbia espresso la sua solidarietà e la sua contrarietà alla discarica, come è giusto che sia.
Ebbene, oggi quella solidarietà necessita di tradursi in atti concreti.
E’noto a tutti che i Comuni del Consorzio Avellino 1, per il compostaggio del rifiuto organico recuperato, sono costretti a sostenere costi esorbitanti per recapitarlo in Sicilia o in altre Regioni. Addirittura, per un certo periodo, la frazione organica è stata destinata in discarica, in assenza di impianti di trattamento disponibili a trattarla. In discarica vuol dire a Savignano Irpino.
Chiediamo ai Comuni ed al Consorzio di Avellino 1 di passare dalle parole ai fatti – esorta il comitato -. L’arma più potente per difendere il Formicoso è attivare una raccolta differenziata spinta ed avere a disposizione gli impianti per il trattamento, in primo luogo gli impianti per il compostaggio. Togliere rifiuti agli impianti è togliere loro l’ossigeno, è renderli inutili: questo è compito primario delle amministrazioni locali e dei Consorzi.
Il Comitato Irpino Rifiuti Zero chiede con forza al Consorzio Smaltimento Rifiuti Avellino 1, ai Comuni del bacino, e in primo luogo al Comune di Avellino, di non perdere questa ulteriore occasione, di attivarsi affinché siano presentati progetti finanziabili per la realizzazione, in questo bacino, di impianti di compostaggio adeguati. Il Comune di Avellino, capofila fra gli Enti interessati al Piano Strategico, ha il dovere di elaborare, per il prossimo futuro, una ipotesi corretta e concreta di gestione dei rifiuti, che costituisce uno degli aspetti centrali della futura programmazione. In questa ipotesi non può mancare la previsione di una adeguata capacità di trattamento del rifiuto organico.Per il Formicoso, dunque, ma anche per uscire definitivamente dall’emergenza, per l’ambiente e per l’occupazione. Mancare anche questa possibilità – conclude la nota -, con fondi disponibili e già stanziati dalla Regione, sarebbe dimostrazione di incapacità e di sostanziale indifferenza per le sorti del nostro territorio”.
Redazione Irpinia
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