Le segreterie provinciali di UGL Partecipate e FIT CISL intervengono con durezza in merito alla recente decisione del Comune di Sperone di non aderire all’acquisto delle quote di Irpiniambiente. Una scelta definita dai sindacati come “un colpo alla credibilità del sistema pubblico” e un rischio non necessario per il futuro del ciclo integrato dei rifiuti in Irpinia.
La Regione pronta a sciogliere i dubbi
Le sigle sindacali sottolineano come l’ultimo tavolo tecnico con Regione Campania, Provincia e ATO avesse tracciato una rotta chiara. “La Regione non solo ha stanziato circa 18,7 milioni di euro per l’impiantistica, ma si è espressamente resa disponibile a intervenire direttamente per supportare i Comuni che nutrono dubbi tecnici o finanziari”, dichiarano i rappresentanti sindacali. “Davanti a una tale apertura istituzionale, l’isolamento di Sperone appare ingiustificato e privo di una visione d’insieme”.
La verità sui conti: “Società sana, pesano i debiti dei Comuni”
Contro la narrazione di una società in difficoltà, UGL e FIT CISL fanno chiarezza sui numeri: Crediti imponenti: Irpiniambiente vanta tra i 35 e i 40 milioni di euro di crediti verso i Comuni. Equilibrio reale: “Secondo la Presidenza della Provincia, la società non ha debiti verso fornitori che non siano coperti dai crediti vantati. In sintesi: se i Comuni pagassero il servizio ricevuto negli anni, la società sarebbe in pieno equilibrio. È un paradosso che chi è debitore veda il proprio ingresso in società come un rischio”.
Il miraggio del SAD e il rischio tariffe
In merito alla proposta di un Sub Ambito Distrettuale (SAD) del Baianese, il sindacato avverte: “La legge regionale 14/2016 permette i SAD, ma spetta all’ATO deciderne la fattibilità. Ad oggi, l’indirizzo è la gestione unitaria per garantire economie di scala. Proporre strade alternative oggi significa solo prestare il fianco alla privatizzazione”. Il rischio, secondo UGL e FIT CISL, è che i 50 milioni di investimenti regionali per gli impianti (Chianche e Teora) finiscano per generare profitti per i privati anziché riduzioni della TARI per i cittadini irpini.
L’appello finale
“Non è più tempo di tatticismi politici. Ogni giorno di ritardo è un colpo alla serenità delle famiglie dei lavoratori e alla stabilità di un servizio essenziale. Invitiamo l’amministrazione di Sperone a riconsiderare la propria posizione, sfruttando il supporto offerto dalla Regione, per non restare fuori da un progetto che garantisce efficienza, gestione pubblica e tariffe più basse”.
Le sigle sindacali si dicono comunque fiduciose nei confronti degli altri Comuni che, nel corso dell’ultimo incontro in Provincia, hanno recepito positivamente il piano e si sono mostrati pronti e disposti a procedere con l’acquisizione delle quote societarie.

