Avellino – Il senatore Udc Francesco Pionati replica alla Margherita sulla questione rifiuti e precisa: ”La Margherita, come di consueto, utilizza la tecnica della menzogna. Sono perciò costretto ad alcune precisazioni, in relazione alle polemiche sull’emergenza rifiuti in provincia di Avellino”: la proposta della localizzazione di una discarica sul FORMICOSO -peraltro non nuova- non è certamente mia. E’ emersa, come una delle possibili indicazioni, nel corso del dibattito pubblico di lunedì scorso a Savignano Irpino. Ne ho preso semplicemente atto. Personalmente sono contrario e non credo si debba attivare una “guerra tra poveri”. Se siamo arrivati a questo punto la responsabilità è di chi governa la Regione e la Provincia; all’assemblea di Savignano erano presenti due senatori del centrosinistra, entrambi pugliesi, assolutamente contrari -come me- alla localizzazione della discarica nel comune irpino. Insieme abbiamo deciso di condurre una battaglia bipartisan in parlamento per difendere le ragioni degli abitanti di Savignano. Nessun altro parlamentare della nostra provincia era presente, a testimonianza di un generale disinteresse per le popolazioni che, invece, si dovrebbero rappresentare e difendere. Dov’erano i deputati e i senatori della Margherita? Il sito di Savignano è assolutamente improponibile e la responsabilità di averlo indicato è tutta del presidente della Provincia, De Simone, che si è resa protagonista di un atto di malgoverno. Invece di contestare gli altri, la De Simone dovrebbe spiegare con quali criteri è stato localizzato un sito in un terreno classificato franoso da organismi pubblici. Un’assurdità; l’emergenza rifiuti in Campania è frutto del malgoverno del centrosinistra che, in 15 anni e nonostante 2 miliardi di euro spesi, ha creato una situazione vergognosa che non ha eguali in tutta Europa e che ci sta ridicolizzando sulla stampa internazionale, con un prevedibile, gravissimo danno sull’economia turistica. Casini ha parlato di una questione morale in Campania, denunciando legami tra politica e camorra. E Cesa ha chiesto le dimissioni di Bassolino, premessa necessaria per una svolta; il metodo deve cambiare. Le popolazioni locali vanno ascoltate, è necessario il confronto e la condivisione e non l’imposizione. I parlamentari che non si pongono in questa scia e che non favoriscono il dialogo, tradiscono il loro mandato; nessuno fa demagogia, nessuno nega l’esigenza di fronteggiare l’emergenza, ma questo non può avvenire con improvvisazioni e colpi di mano. Per uscire dall’emergenza c’è una sola strada : occorre quel piano organico che fino ad ora è mancato, non si può andare avanti solo con la politica delle discariche. Bisogna sapere quanto durano i sacrifici, quando e dove saranno realizzati gli impianti di distruzione dei rifiuti, in che tempi certi si passerà dall’emergenza alla normalità. Senza queste indicazioni ogni iniziativa diventa intollerabile e l’esasperazione della gente è più che comprensibile. Non è più possibile, come hanno fatto Bassolino e il centrosinistra, scaricare i propri errori, di volta in volta, sulle comunità considerate più deboli; in questo quadro è inconcepibile che Ariano venga colpita di nuovo con la riapertura, assolutamente illegittima, della discarica di Difesa Grande, che è sotto sequestro da parte della magistratura. Il comune irpino ha già pagato un prezzo altissimo agli interessi della regione. Ora basta. L’Irpinia non può diventare la pattumiera della Campania.
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