Rifiuti – Ragosta alle Province: “Il gioco delle 3 carte è finito”

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Per risolvere l’emergenza rifiuti bisogna assumere le decisioni opportune e non continuare a scaricare le responsabilità l’uno sugli altri e le Province, quando non sono d’accordo con il commissario straordinario, devono proporre le ipotesi alternative e non limitarsi ad esprimere il parere contrario. Occorre rendersi conto che il gioco delle tre carte è finito. Il presidente della commissione regionale sui rifiuti, Michele Ragosta , esponente nel consiglio regionale del gruppo dei Verdi, esprime preoccupazione per quanto sta accadendo in Campania ed accusa le Province di alimentare la solita danza: si chiede la provincializzazione, poi non si decide passando la palla al commissario, salvo bocciare le iniziative da questo assunte facendo finta di non sapere. “Si può non essere d’accordo con il prefetto Alessandro Pansa – osserva l’onorevole Ragosta – ma si devono mettere sul tavolo le alternative, dimostrando di avere il coraggio di proporre qualcosa di diverso e di comunicare alla popolazione la verità e cioè che per superare l’emergenza occorre realizzare le discariche, i siti di stoccaggio e quanto altro utile per affrontare la situazione”. Il presidente della commissione regionale sui rifiuti questa mattina ha visitato la popolazione di Giugliano, in rivolta per il prosieguo delle attività dell’impianto di Taverna del Re, sottolineando di aver trovato una situazione gravissima. “Quella discarica – afferma – sta contribuendo al problema dei rifiuti da 14 anni e non è pensabile che continui così: la drammaticità della situazione in cui versa Taverna del Re è evidente, basta avvicinarsi all’impianto per rendersene conto. Su Giugliano occorre mettere un punto ed andare altrove senza condizioni, il prefetto Pansa ha fissato il termine del 20 dicembre 2007, pertanto occorre avere subito un’alternativa. Su Napoli le indicazioni sono state avanzate, ma il sindaco Rosa Russo Iervolino non è sembrata d’accordo”. Sul fronte dei rifiuti si registrano dati positivi a Salerno città, in costiera amalfitana, nella valle dell’Irno, sui Picentini e sugli Alburni, che sono liberi dalla immondizia, mentre qualche problema esiste nel Cilento e nell’agro nocerino perché il consorzio competente ha una vertenza in corso con il personale. Napoli ed Avellino le province più colpite con tonnellate di rifiuti ammassate in mezzo alle strade e la situazione sta peggiorando anche in numerosi comuni dell’Irpinia. Intanto la discarica di Serre continua ad inghiottire centinaia di tonnellate di immondizia, siamo a 1.100, ma la sua autonomia sarà meno ampia del previsto e si esaurirà tre 7-8 mesi causando il blocco totale della raccolta.

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