Rifiuti, le critiche di Giulia Cosenza: “Bertolaso è solo”

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“A parte la proposta dell’Asi, è sconcertante lo stato di inerzia che si registra in Irpinia sull’emergenza rifiuti. Ad Avellino, come nel resto della Campania, i cumuli di immondizia sono diventati parte vergognosa dell’arredo urbano. Le istituzioni stanno a guardare”. Così il deputato di An Giulia Cosenza che interviene sul caso dei rifiuti in Campania . “Il commissario straordinario Guido Bertolaso è praticamente solo a gestire l’emergenza. Il contesto è difficile, manca una qualsiasi strategia utile a realizzare interventi necessari alla graduale e definitiva sistemazione del problema. Del resto era utopia pensare che quel sistema che aveva tollerato per tanti anni una situazione da terzo mondo, potesse all’improvviso sopirsi dal compiacente letargo. La regione, i sindaci delle città hanno una prima grave responsabilità, quella della disinformazione. Non hanno provveduto a fornire in maniera adeguata e comprensibile ai cittadini, una chiave di lettura della complessità del problema, così come invece è avvenuto in altre regioni d’Italia, laddove era stato avviato per tempo un processo virtuoso, finalizzato a creare un nuovo approccio culturale al problema dei rifiuti. Anzi, nella maggior parte dei casi, le parti politiche hanno cavalcato in maniera opportunistica, il disappunto e il malcontento delle popolazioni interessate dai provvedimenti, senza per niente rappresentare con fermezza che era indispensabile far prevalere i valori di un’equa solidarietà tra i territori coinvolti. In Parlamento abbiamo condotto una battaglia sull’argomento. Non siamo stati ascoltati e il risultato è oggi sulle strade. Ma di fronte all’interesse generale, come parte politica sentiamo fortemente la necessità e la voglia di essere vicini ai cittadini per l’immenso disagio sanitario e ambientale che sono costretti a sopportare e per l’impossibilità in cui si trovano di cogliere qualsiasi opportunità di sviluppo. Non ci possono essere occasioni di crescita produttiva, turistica, occupazionale ed economica senza la soluzione di questo dramma”.

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