Il problema della Campania sta creando rischi di ordine pubblico anche in altre regioni. L’idea che i rifiuti possano essere trasferiti altrove incontra l’opposizione di alcune regioni, come la Liguria ed il Piemonte, i cui cittadini si dicono pronti per bloccare i camion. Ma alcune amministrazioni regionali sarebbero favorevoli nel soccorrere i colleghi campani: il paese si divide e nel caso in cui i rifiuti fossero rimossi da quella regione scatterebbe una sorta di allerta su tutto il territorio nazionale. Nel 2002 il presidente Antonio Bassolino, nella qualità di commissario straordinario sottoscrisse il protocollo di intesa con la regione Umbria, attraverso il quale la Campania pagò all’Umbria 362.000 euro a titolo di risarcimento per il disagio ambientale causato a quella regione, oltre al costo del trasporto e del servizio di stoccaggio, ma il quantitativo che oggi si è accumulato nei comuni campani renderebbe particolarmente complicato anche utilizzare quella soluzione. Intanto la produzione di rifiuti non rallenta ed è evidente che il sistema potrebbe collassare tra un paio di giorni. I quattro siti sono stati individuati, ma è improbabile che le opere possano essere avviate immediatamente, mentre sui termovalorizzatori si è trattato, almeno per ora, soltanto di annunci.
Redazione Irpinia
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