Rifiuti e Politica – De Mita a tutto campo con De Marco

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Se la politica divide, paradossalmente i rifiuti ‘uniscono’. L’Irpinia fa fronte comune sulla discarica del Formicoso, i cittadini si sono da tempo schierati, il Pd ha lanciato messaggi chiarissimi ed oggi ad intervenire è stato l’on. Ciriaco De Mita in una intervista con il direttore del Corriere del Mezzogiorno, Marco De Marco ieri pomeriggio a Sturno.
“L´Irpinia non è l´immondezzaio di Napoli. Non vorrei proprio che Bertolaso stia pensando di pulire Napoli e di ridurre invece l’Irpinia in un immondezzaio”. Scettico il leader di Nusco sulle scelte adottate dal sottosegretario Guido Bertolaso: “È stata data una risposta al problema, ma non vorrei che fra sei mesi questa risposta data senza strumenti efficaci riproponga il problema alla ribalta”.
E nessuno dimentica come i rifiuti abbiano creato un vero conflitto con l´ex presidente della Provincia, Alberta De Simone, che lo aveva accusato di aver indebolito le possibilità di difesa dell’Irpinia facendo cadere l’amministrazione provinciale. A tal proposito De Mita s’inalbera: “Non ho fatto cadere nulla”.
Poi stoccate ad “avversari mediocri” e “amici apparenti”: sorprende che tra questi ultimi figuri anche Nicola Mancino. “Gli ho chiesto un´opera di ricomposizione al Comune di Avellino. Mi ha garantito che non ci sarebbe stata rottura”, invece i popolari per l´Udc hanno dovuto lasciare la maggioranza.
Resta il fatto che i rifiuti rappresentano attualmente come per il futuro l’ago della bilancia con cui dovrà misurarsi la politica irpina. E già si pensa a candidature – “Ormai non mi candido più a niente” – e ad alleanze – “I vecchi elettori dell´Udc stanno con noi e questa rincorsa al partito di Pezzotta, di Tabacci e di De Mita non ha alcun significato politico. Gran parte dell´elettorato dell´Udc ha seguito noi nel Pdl ed è stato sostituito in quel partito dai seguaci di Tabacci, De Mita e Pezzotta, che non vogliono avere nulla a che fare col Pdl. Man mano che l´Udc si allea con la sinistra a livello locale anche altri verranno nel Pdl. In questo contesto la costituente di centro non è un pezzo di partito che debba trattare con l´uno o con l´altro, ma un processo culturale che recuperi la rappresentanza”.

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