L’individuazione dei sito di Pero Spaccone per il superamento dell’emergenza rifiuti continua a far discutere. Questa volta a lanciare l’allarme sui rischi di impatto ambientale del provvedimento extraterritoriale è Egidio Miele, professore ordinario di Farmacologia alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Sassari. In particolare, nel suo esame, punta l’attenzione sui rischi connessi alla vicinanza della discarica che verrà con l’oasi WWF del lago di Conza ed il torrente Sarda e sulla vocazione intrinseca della porzione di territorio interessata. Nella nota inoltrata il professor Miele infatti evidenzia:
1) a 10 km in linea d’aria dall’oasi WWF si trova Pero Spaccone, a circa 870 m/lm, indicato nel recente DL 120 del 23-05-2008 come uno dei 10 siti destinati a discarica. In particolare, a Pero Spaccone dovrebbe essere impiantata una megadiscarica regionale (come da ordinanza del 4 ottobre 2004 dell’allora commissario Catenacci) destinata ad accogliere rifiuti industriali e tossici (come comunicato verbalmente dal commissario De Gennaro alla Presidente della Provincia De Simone in data 17-04-2008);
2) Pero Spaccone dista circa 900 metri dal torrente Sarda, che si trova ad ovest ad un livello di 736 m/lm (quindi, circa 135 metri di dislivello per una distanza di 900 mt.). Le acque del torrente Sarda arrivano (dopo appunto un percorso di poco più di 10 km) direttamente nel lago di Conza;
3) la zona di Pero Spaccone è notoriamente un bacino imbrifero (ne fanno testo i numerosi pozzi e fontane che costellano la zona), il cui deflusso alimenta il lago di Conza. In pratica, la discarica verrebbe ad essere impiantata su di una displuviale ad un livello di circa 900 metri;
I geologi hanno affermato che il suolo argilloso di Pero Spaccone è ideale per impiantare una discarica, in quanto questa sarebbe naturalmente impermeabilizzata. Quindi, non sussisterebbe pericolo di inquinamento per l’oasi WWF del lago di Conza. Avrei qualche dubbio in proposito. Primo, perchè alcune sostanze tossiche per la loro stessa natura chimica possono comportarsi come le talpe, e la distanza da percorrere per arrivare al torrente Sarda e’ veramente esigua. Secondo, perchè il suolo non è sempre argilloso, ma ci sono banchi di arenaria e zone sabbiose piuttosto che argillose (queste si vedono ad occhio nudo). Terzo, perchè la natura altamente sismica della zona (Conza ne sa qualcosa) pone seri dubbi sulla durata biblica dell’impermeabilità della discarica, che si troverà in pratica a galleggiare sull’acqua.
4) Pero Spaccone, la cui estensione e’ di circa 2.3 Kmq, attualmente “ospita “ un impianto eolico, con una densità media di 7 generatori per Kmq (tralasciando i tralicci dell’elettrodotto AT). Forse vi sorgerà il prototipo di megadiscarica pensile;
5) Pero Spaccone è situato all’estremo sud dell’altopiano del Formicoso, che è considerato la zona più ventosa d’Europa. L’altopiano è stato per almeno un secolo il granaio dell’Irpinia, ed ovviamente lo è ancora oggi.
In conclusione, le naturali “destinazione d’uso” di Pero Spaccone, cioè sfruttamento dell’energia eolica per produrre energia elettrica pulita e produzione di grano oggi tanto prezioso, nonché il fatto di sovrastare l’oasi WWF del lago di Conza, non sono a quanto pare da considerare come controindicazioni, ma piuttosto fattori preferenziali per l’impianto di una megadiscarica per rifiuti industriali e tossici!