Rifiuti – Dal Governo pugno duro: “Carcere a chi viola discariche”

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Rifiuti – Linea dura. Le prime decisioni assunte oggi a Napoli in seno al Consiglio dei Ministri mostrano la determinazione del nuovo governo nel voler risolvere, con ogni mezzo, l’emergenza rifiuti in Campania.
Primo atto: la nomina di Guido Bertolaso quale sottosegretario all’emergenza rifiuti con delega e superpoteri. Bertolaso, Capo della protezione civile, ha già rivestito il ruolo di commissario straordinario prima di Pansa, Cimmino e De Gennaro.
Barbara Contini, ex governatrice di Nassirya in Iraq, avrà il compito di mediazione con le popolazioni dei territori sui quali verranno aperte le discariche.
E il pugno di ferro manifesta la sua forza a cominciare dai provvedimenti inseriti nel decreto legge adottato dal governo, composto da 17 articoli e affida alla protezione civile nazionale il compito di coordinare le attività per fronteggiare l’emergenza, “come se fosse un terremoto o un’eruzione vulcanica”.
Chiunque si renderà promotore di disordini contro la realizzazione delle discariche rischierà fino a 5 anni di carcere. Chi invece tenta di impedire la realizzazione delle discariche rischia da tre mesi a un anno di carcere.
Le discariche intese come “siti militari” saranno sette e sono contenute in una nota tecnica. Le località al momento sono top secret e saranno rese ufficiali solo in seguito alla pubblicazione del relativo decreto legge sulla Gazzetta Ufficiale.
Le discariche, infatti, saranno considerate aree ‘strategiche nazionali’, una sorta di basi militari controllate dall’esercito.
Oltre a questo le sette discariche conterranno almeno 10 milioni di tonnellate di immondizia.
Sembra inoltre che si abbia la ferma intenzione di rispettare il principio della provincializzazione.
Per superare l’emergenza rifiuti inoltre saranno costruiti più di tre termovalorizzatori. Ai tre già in programma – Acerra, S.Maria La Fossa e Salerno – se ne dovrebbe aggiungere almeno un altro da individuare nella città di Napoli dell’ultima generazione. Il sottosegretario Bertolaso per il termovalorizzatore di Napoli, attendera’ indicazioni dalle autorita’ locali entro i prossimi 30 giorni per individuare la localita’ dove costruirlo. Nel caso non dovessero giungere indicazioni precise – ha spiegato Berlusconi- il sottosegretario procedera’ autonomamente. Il decreto prevede “l’immediata riattivazione del termovalorizzatore di Acerra” – che per Berlusconi – “è uno scandalo” vederlo ancora inutilizzato visto che è un’opera pubblica prevista dal 2001. Il premier ha sottolineato – che il termovalorizzatore di Acerra , “deve diventare attivo entro la fine dell’anno”.
Per quanto riguarda i sette impianti di produzione di combustibile da rifiuti, i Cdr, gli stessi verranno chiusi per essere trasformati in impianti per il compostaggio di qualità e per consentire che si possa effettuare in modo concreto la raccolta differenziata. Berlusconi ha rivolto anche un invito affinchè tutti, maggioranza e opposizione, si impegnino a risolvere il problema dell’emergenza rifiuti.
Sul tema della raccolta differenziata, “ai comuni che non raggiungeranno gli obiettivi del 25% per la raccolta entro il 2008, del 35% entro il 2009 e del 50% entro il 2010, verrà imposta una maggiorazione della tariffa per lo smaltimento pari rispettivamente al 25%, al 35% e al 50% per ogni tonnellata di rifiuti”. Il sottosegretario Bertolaso, per gli eventuali ritardi e la mancata attuazione delle norme delle ordinanze sulla differenziata tese ad affrontare l’emergenza rifiuti, “potrà nominare immediatamente commissari ad acta che si sostituiranno alle amministrazioni comunali”. Ma le disposizioni saranno anche supportate dalla presenza fisica del premier che ha garantito che sarà a Napoli quasi ogni settimana per sovraintendere i lavori svolti da Guido Bertolaso.
Insomma, il governo Berlusconi aveva garantito la soluzione. Un presa di posizione forte che probabilmente è l’unica strada, finora non percorsa, in grado di far uscire la nostra regione da una interminabile crisi.

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