Il suo futuro non è ancora definito, il destino di Vincenzo Riccio ad una settimana dalla splendida vittoria ai danni del Foggia è ancora un’incognita. Il contratto del centrocampista di Brusciano scadrà il prossimo trenta giugno ed al momento non si sa ancora se verrà rinnovato. Anche se alla fine dovesse essere addio, lui è riuscito nel proprio intento: contribuire a riportare i lupi in cadetteria. Adesso si gode il meritato riposo ma non può evitare di parlare del successo ottenuto ai danni dei Satanelli: “Mi sono tolto un peso, non ne potevo più. Era mia volontà riuscire a riportare l’Avellino nella categoria che merita. Purtroppo, per mesi ho vissuto con l’incubo di quel maledetto spareggio con l’Albinoleffe, che aveva cancellato la splendida vittoria ottenuta l’anno prima ai danni del Napoli, in me c’era tantissima voglia di riscatto, abbiamo sofferto, ma alla fine siamo riusciti a raggiungere l’obiettivo. Credo che per tutto quello che abbiamo fatto nell’arco della stagione non potevamo farci sfuggire la B proprio all’ultima corsa”.
Dopo il rosso comminato dall’arbitro ad Ametrano hai pensato di non potercela fare più, oppure, hai sempre creduto nella possibilità di riuscire a raggiungere la cadetteria?
“Personalmente ho avuto molta paura. L’espulsione di Raffaele mi ha fatto preoccupare non poco, non nego che negli ultimi minuti dell’incontro ho chiesto all’arbitro più di una volta quanto mancasse alla fine, devo dire che ho temuto per il peggio. Poi è arrivato quell’eurogoal di Rivaldo che ci ha permesso di tornare in gioco e di annientare il Foggia. Sono davvero felice per lui, dopo un anno pieno di sacrifici è riuscito ad essere decisivo nella gara più importante, dove oltre ad aver siglato la rete dell’uno a zero ha anche fornito a Biancolino l’assist del rigore. È un giocatore dalle grandi qualità tecniche ed umane che di sicuro in futuro farà parlare di se”.
Il successo ottenuto contro i rossoneri più bello di quello ai danni del Napoli. Sei d’accordo?
“Di sicuro in questa occasione abbiamo penato molto di più. Per me le più belle restano quella ottenuta con il Cosenza, la prima della mia carriera e questa di quest’anno che per le tante difficoltà avute durante l’arco del torneo lascerà un segno indelebile nel mio cuore”.
Soddisfatto della tua stagione sono il piano personale. Felice di ciò che hai fatto durante l’arco del torneo?
“Io come Ametrano, abbiamo iniziato il ritiro in una situazione non chiara, dove non conoscevamo quale fosse il nostro futuro. Poi piano piano le cose si sono assestate e siamo riusciti a fare in pieno il nostro dovere”.
A prescindere dal futuro, dalla permanenza o meno in maglia biancoverde, cosa ti senti di dire ai tifosi?
“Per loro non ci sono parole. Meritano la B ed anche di più. Sono molto legato alla gente di Avellino, nei tre anni trascorsi qui ho capito quanto tengano all’uomo Riccio, una stima reciproca che per me non finirà mai. Non so se il prossimo anno continuerà la mia avventura in biancoverde, ma posso dire che l’Irpinia sarà sempre nel mio cuore e che questi sono stati di sicuro gli anni più belli della mia carriera. Adesso, siamo tornati in B, godiamoci questo successo, che tutti coloro che amano l’Avellino meritano di vivere”. Per lui 91 presenze nei tre campionati disputati con i lupi, 121 con quelle inanellante nelle due stagioni giocate in Irpinia ad inizio carriera. Al momento sembra difficile una sua riconferma, per impegno, professionalità ed attaccamento ai colori meriterebbe di vestire ancora la casacca del lupo. Qualora non dovesse esserci il rinnovo, sono ad attenderlo alla finestra Sorrento e Benevento(nel Sannio già nella stagione 2003/2004).
(di Sabino Giannattasio)
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