“A questo punto il vicegovernatore si chiarisca con se stesso e si dimetta. Unica soluzione è quella da noi proposta: la Regione deliberi contro il protocollo del 6 marzo”. Proseguono le polemiche dopo le dichiarazioni rese ieri dal governo sull’Alta Capacità Napoli Bari e il coinvolgimento dell’Irpinia. Il Pd, con Toni Ricciardi, va all’attacco di Giuseppe De Mita. “Purtroppo – spiega – il Ministro Giarda, stando agli atti formali ed ufficiali e non alle interpretazioni lessicali ed alle esigesi linguistiche, non poteva che confermare quanto avevamo denunciato più di un mese fa: la Regione Campania ha deciso, ha proposto, la modifica della tratta Apice-Orsara. Nonostante il Ministro, a nome del governo, non potesse fare altro che prendere atto della decisione della giunta regionale del 6 marzo scorso, siamo giunti alle comiche finali. Comiche che si sostanziano nelle parole del vicegovernatore: “La Regione chiarisca! Il governo la smetta di usare il bastone e la carota!”. Quindi un affondo particolarmente forte: “In altre parole – continua Ricciardi – il vicegovernatore chiede chiarimenti a se stesso. Di fatto, Giuseppe De Mita non riesce a comprendere cosa abbia fatto deliberando per lo stralcio della stazione Hirpinia”. Poi una replica sull’accusa mossa dall’esponente dell’Udc sulle polemiche sollevate sulla questione: “Infine, si continua ad accusare chi sta tenendo alta l’attenzione sulla vicenda, di strumentalizzarla – dice Ricciardi – . Ricordiamo ancora tutti le prime dichiarazioni qualche settimana fa quando esplose la questione: “Una tempesta in un bicchiere d’acqua”, oppure, “La politica la smetta di strumentalizzare” e, dulcis in fundo, “Il Pd ha scoperto l’acqua calda”. Quest’ultima dichiarazione fu pronunciata dall’Udc irpino qualche ora dopo che la delegazione regionale del Pd aveva incontrato il governatore Caldoro per chiedere chiarimenti. Non si può che concordare con l’Udc irpino: abbiamo scoperto l’acqua calda, ovvero che il vicegovernatore è complice dell’ennesimo scippo ai danni di questo territorio”. A questo punto, resta ben poco da fare, l’unica soluzione possibile – perché noi, a differenza di altri, insieme alla denuncia abbiamo sempre suggerito soluzioni – è quella di deliberare annullando quanto sancito con il Protocollo del 6 marzo (cosa che abbiamo chiesto più volte a vari livelli). Se questo accadrà, chiunque sia a proporlo o a farlo, avrà il nostro vivo apprezzamento pubblico. Se questo non dovesse accadere, crediamo che l’unica soluzione possibile sia quella di un’ammissione pubblica da parte del vicegovernatore: “Mi dimetto per manifesta incapacità”. E noi gliene daremo atto. E per cortesia, evitiamo in questi giorni di spacciare il Patto per lo sviluppo come risolutivo della questione. Il tavolo non ha potere deliberativo, il solo luogo che può farlo è e resta la Giunta regionale.
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