Regione, si punta allo smantellamento dei campi rom. Mocerino: “Basta zone franche”

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Questa mattina il presidente della Commissione speciale ‘Terra dei Fuochi, bonifiche ed ecomafie’, Gianpiero Zinzi, ed il presidente della Commissione speciale ‘Anticamorra e beni confiscati’, Carmine Mocerino, hanno presentato alla stampa la proposta di legge ‘Norme contro il degrado e per lo smantellamento dei campi Rom nella Rerione Campania’. La proposta è stata depositata in Segreteria generale il 25 maggio.

Alla conferenza ha partecipato anche la consigliera comunale di Giugliano in Campania, Anna Russo, che sostiene la legge alla luce della sua esperienza di amministratore in un Comune dove il fenomeno dei campi rom ha assunto i contorni dell’emergenza.

“L’aspetto più importante – ha dichiarato il Presidente Zinzi – quando si affronta un tema, soprattutto se sentito, è quello di ascoltare i territori che lo vivono. Questa proposta di legge è frutto di un lavoro condiviso che è cominciato più di un anno fa e che affronta la questione relativa ai campi rom in maniera propositiva e completa: dal tema della dispersione scolastica fino al rispetto delle elementari norme del vivere civile passando per la tematica ambientale. Il superamento dei campi rom è, infatti, fondamentale nella strategia complessiva di prevenzione dei roghi tossici. L’altro aspetto che mi preme sottolineare è il recupero ambientale delle aree occupate dai campi rom che saranno restituite alla piena fruizione dei cittadini. La proposta è un valido punto di inizio di un ragionamento per il territorio che ora estendiamo al contributo anche degli altri colleghi di maggioranza e di opposizione”.

“Questa proposta – ha dichiarato il Presidente Mocerino – colma un vuoto normativo e risponde ad un’esigenza di sicurezza sempre più avvertita nelle nostre città. Lo Stato non può consentire che nelle città esistano ‘zone franche’ e che i campi rom possano diventare anche luogo di riparo per piccoli delinquenti o per latitanti. Il rispetto delle regole assume con questa proposta di legge un rilievo centrale. Lo dimostra anche la previsione di un Disciplinare contenente obblighi e condizioni che i Rom dovranno sottoscrivere ed il cui rispetto diventerà clausola indispensabile per accedere al progetto di integrazione previsto nella PdL e che si poggia su assi fondamentali come la salute e l’istruzione. I bambini, tutti, hanno il diritto di andare a scuola e vivere la loro infanzia in maniera spensierata. Invece molto spesso i piccoli rom sono ai semafori a chiedere l’elemosina, questa è un’immagine insopportabile relativamente alla quale non possiamo continuare a girare la faccia. Nel processo di integrazione, la Chiesa potrà svolgere un ruolo cardine anche ad esempio mettendo a disposizione luoghi di culto sconsacrati coadiuvando in questo modo la fase di transizione verso forme abitative convenzionali”.